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“Minori, giustizia, sicurezza sociale”, il convegno

A cura del'università Cattolica e del suo Centro di Ateneo per la solidarietà internazionale. Per celebrare il ventennale dall’adozione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia oggi sottoscritta da 193 Paesi

di Redazione

La due giorni su “Minori, giustizia, sicurezza sociale”, nasce in collaborazione con  BICE (Bureau International Catholique de l’Enfance) e con la commissione “Cooperazione italiana allo sviluppo” del Ministero degli Affari Esteri.
Il 4 e 5 novembre (Aula Pio XI, largo Gemelli, 1 a Milano) esperti italiani e stranieri si confronteranno sui temi più attuali che riguardano la violazione dei diritti dell’infanzia a partire dalla condizione dei minori spesso vittime di violenza, sfruttamento, trascuratezza e in altri casi protagonisti attivi di devianza.
Il convegno sarà anche l’occasione per firmare l’ “Appello mondiale per una nuova mobilitazione a favore dell’infanzia” che verrà consegnato all’ONU nella sessione di gennaio del Comitato che esamina l’applicazione della Convenzione da parte degli Stati.
All’apertura il 4 novembre alle ore 9 saranno presenti il rettore dell’Ateneo, Lorenzo Ornaghi, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, l’assessore alla Famiglia, scuola e politiche sociali del Comune di Milano, Mariolina Moioli, il direttore generale della Cooperazione allo sviluppo del Ministero degli esteri, Elisabetta Belloni. Il bambino è soggetto di diritti come uomo e pertanto deve essere ascoltato e considerato soggetto partecipe delle decisioni e dei provvedimenti che lo riguardano, al tempo stesso, trovandosi in una condizione di debolezza, deve essere tutelato. La salvaguardia di questi principi è direttamente proporzionale alla qualità delle relazioni sociali e delle istituzioni di un Paese. Per questo l’Appello di cui si fa promotrice questo convegno supera la Convenzione relativa ai diritti del bambino: occorre che lo sradicamento fisico e psicosociale cui sono sottoposti i bambini venga studiato per le conseguenze che provoca e che Stati, comunità internazionale, stampa, autorità morali e religiose, società civile contribuiscano attivamente a una cultura di tutela e promozione dell’infanzia.

La due giorni metterà a fuoco problematiche concrete e delicate come l’edificazione della giustizia minorile in Paesi meno sviluppati (Afghanistan, Mozambico), l’abbassamento dell’età in cui i minori sono perseguibili penalmente, il dibattito sul tipo di provvedimenti da assumere in caso di reati commessi, la discriminazione relativa ai minori stranieri che delinquono.

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