Welfare

Minori fuori famiglia: sono 27.608, mille in più in comunità

Il ministro Orlando, in audizione, ha anticipato i dati del nuovo report sui minori fuori famiglia. La rilevazione precedente risaliva al 2017. «Credo sia necessario implementare un sistema di monitoraggio centralizzato e fare in modo che il Ministero del Lavoro possa rafforzare il ruolo di coordinamento sulla raccolta dei dati, ai fini di una più razionale valutazione delle misure già poste in essere e di una più efficace adeguatezza degli interventi futuri», ha detto il Ministro.

di Sara De Carli

«Occorre definire un percorso di avanzamento delle politiche sociali in tema di tutela dei minori fuori famiglia, lungo due direttrici. Da una parte, definire e implementare un sistema informativo a livello nazionale dei servizi sociali, che consenta di disporre di un censimento dei minori accolti in comunità o in affidamento familiare, sulla base di dati omogenei confrontabili e aggiornabili in tempo reale. Si tratta di una base conoscitiva irrinunciabile per una valutazione affidabile dell’entità ed evoluzione del fenomeno, nonché dell’efficacia delle politiche messe in atto». Dall’altra, «occorre rafforzare il nucleo delle politiche sociali, attraverso un potenziamento delle risorse dedicate e attraverso una migliore garanzia di adeguatezza e uniformità dei servizi e delle prestazioni sul territorio nazionale. Dobbiamo quindi potenziare quel metodo di collaborazione e di coordinamento tra i diversi livelli istituzionali coinvolti, che consenta di utilizzare al meglio le risorse esistenti sul territorio e che miri ad un’azione non solo riparativa ed emergenziale, ma anche preventiva e promozionale a favore dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese». Sono queste le conclusioni dell’intervento del Ministro Andrea Orlando a proposito di minori in affido e in comunità, durante la sua audizione – mercoledì 4 agosto – dinanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori.

I NUMERI

Il ministro Orlando ha consegnato agli atti della Commissione il nuovo report elaborato nel mese di luglio 2021 dall’Istituto degli Innocenti, contenente i dati sui bambini e ragazzi in affidamento familiare e nei servizi residenziali al 31 dicembre 2019.

A fine 2019 il report certifica la presenza sul territorio nazionale di 27.608 minori collocati fuori famiglia (al netto dei minori stranieri non accompagnati), di cui 13.555 bambini e ragazzi di minore età in affidamento familiare e 14.053 bambini accolti in servizi residenziali per minorenni. I bambini in affidamento familiare sono l’1,4 per mille della popolazione minorile residente in Italia. Il ministro ha sottolineato come il Report rileva una diminuzione dell'ordine di qualche decina del dato dei minori in affido familiare rispetto al 31 dicembre 2017, anno dell’ultima rilevazione, quando erano 14.219 («si tratta di una tendenza di lungo periodo: dopo il boom degli affidi verificatosi con l’entrata in vigore della legge n.149 del 2001 che ne prevedeva la priorità quale strumento di accoglienza per i bambini e ragazzi allontanati dal proprio nucleo familiare, si è progressivamente registrata appunto una diminuzione», ha detto il ministro). Si veda per confronto il Quaderno della Ricerca Sociale n. 46 con dati al 31 dicembre 2017. È aumentato il numero dei minori collocati in comunità (14.053 al 31 dicembre 2019 contro i 12.892 al 31 dicembre 2017, così che complessivamente si registra un aumento dei minori fuori famiglia da 27.111 a 27.608: circa 500 in più in due anni.

Con riferimento ai dati sui minori stranieri non accompagnati, al 30 giugno 2021 sono 7.802 i minori stranieri non accompagnati nelle strutture di accoglienza attive nel Paese. Nel 92% dei casi si tratta di strutture di seconda accoglienza, di cui oltre un quarto sono comunità familiari (1.056 pari al 26,5%). Solo il 3% dei minori stranieri non accompagnati risulta collocato presso privati (famiglie).

IL NODO DEI DATI

«Sono consapevole che una delle questioni dirimenti rispetto al tema oggetto dell’inchiesta della Commissione è quello della rilevazione dei dati, come evidenziato da più parti, dagli organismi internazionali e dall’Autorità nazionale garante per l’infanzia e l’adolescenza e dalla Commissione europea. La disponibilità di informazioni deriva infatti dalla presenza sia di più fonti di produzione di dati, ognuna con proprie caratteristiche, gestite prevalentemente dalle Regioni e Comuni, sia di diverse fonti di ricognizione (Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, Istat, Autorità garante). Se la ricchezza informativa che ne deriva è un valore aggiunto per le riflessioni sul tema, può d’altro canto indurre a una certa confusione nell’opinione pubblica come tra gli operatori del settore se non emerge con chiarezza in cosa queste rilevazioni finiscono per differenziarsi. Si pone quindi l’esigenza di un sistema informativo unitario, basato su indicatori uniformi e comuni su tutto il territorio nazionale, per rilevare e monitorare costantemente questo insieme di dati: a) il numero e le caratteristiche dei minori fuori famiglia, delle tipologie del percorso di accoglienza, dei tempi e delle modalità di uscita dallo stesso; b) il numero e la tipologia delle strutture di accoglienza; c) il numero e le caratteristiche degli affidatari. Credo sia necessario implementare un sistema di monitoraggio centralizzato e fare in modo che il Ministero del Lavoro possa rafforzare il ruolo di coordinamento sulla raccolta dei dati, ai fini di una più razionale valutazione delle misure già poste in essere e di una più efficace adeguatezza degli interventi futuri», ha detto il Ministro.

Il Ministro Orlando ha ricordato come il relativamente nuovo Sistema informativo unitario dei servizi sociali (SIUSS) con il Sistema informativo dell'offerta dei servizi sociali (SIOSS) che dedicherà una specifica sezione informativa relativa all’affidamento familiare e ai servizi residenziali per minorenni: «A regime, i moduli permetteranno di avere una fotografia aggiornata costantemente a livello di ambito territoriale rispetto a molti contenuti informativi di interesse, relativi sia all’affidamento familiare, sia ai servizi residenziali. Una prima raccolta dei dati relativi al SIOSS è in corso di perfezionamento nel mese di luglio 2021. Confido quindi che nel breve periodo si possa giungere alla definizione e all’implementazione di tale sistema informativo».

LE POLITICHE

Il Ministro Orlando ha ricordato tre recenti strumenti di soft law, elaborate dal Ministero del Lavoro: le Linee di indirizzo per l’affidamento familiare; per l’accoglienza nei Servizi residenziali per minorenni; per l’intervento verso bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità – promozione della genitorialità positiva.

Tra i progetti più qualificanti in tema di affido, ha ricordato il progetto Child Guarantee che ha visto una sperimentazione pilota in collaborazione con UNICEF, avviato nel dicembre 2020: «È attualmente in corso l’azione di definizione del metodo di intervento e della raccolta dei dati. Si prevede di concludere la fase di analisi entro la fine di dicembre 2021 e la validazione dei risultati entro maggio 2022». Un secondo progetto riguarda i Care Leavers: la legge di bilancio n. 205 del 2017 ha stanziato per la prima volta 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 per interventi in via sperimentale in favore dei neomaggiorenni che vivono fuori della famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell'autorità giudiziaria che li abbia collocati in comunità residenziali o in affido etero-familiare, con o senza prosieguo amministrativo. Con la legge di bilancio 2021, tale dotazione è stata rinnovata per un ulteriore triennio. La prima fase di sperimentazione, a valere sul Fondo 2018, ha visto il coinvolgimento di 17 Regioni e di 39 ambiti territoriali con 243 Care Leavers che hanno partecipato, in gran parte provenienti da un percorso all’interno di una comunità di accoglienza. La seconda fase, a valere sul Fondo 2019, ha coinvolto 17 Regioni e 41 ambiti territoriali, con 287 Care Leavers coinvolti.

Photo by Josue Michel on Unsplash

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