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Minori: Forza Italia, no a manifestazioni pubbliche per under 11

Una proposta di legge della senatrice Burani Procaccini mira a vietare la presenza «non occasionale» di minori di 11 anni in riunioni pubbliche

di Gabriella Meroni

Tutelare i minori, evitando la loro partecipazione alle manifestazioni pubbliche. E’ questo il senso di una proposta di legge presentata oggi dalla presidente della commissione parlamentare per l’infanzia, Maria Burani Procaccini, presenti il capogruppo dei deputati di Forza Italia, Elio Vito, e il coordinatore nazionale dei giovani di Fi, Simone Baldelli. Il provvedimento, che consta di un solo articolo, stabilisce che ”alle riunioni in luogo pubblico e’ vietata la partecipazione non occasionale di minori degli anni 11. E’ considerata non occasionale anche quella partecipazione che, o per il numero di minori degli anni 11 coinvolto, o comunque per l’utilizzo degli stessi, sia da considerare strumentale ad uno degli scopi della riunione. Il divieto non si applica alle manifestazioni religiose, a quelle sportivo-ricreative e a quelle a carattere esclusivamente educativo-culturali, e in genere a tutte le manifestazioni che non siano una forma di protesta contro persone o provvedimenti, ma tendano all’ affermazione di valori accettati universalmente, quali il rispetto dei diritti dell’ uomo e delle liberta’ fondamentali”. I promotori di manifestazioni che contravvengano a questo divieto sono puniti, secondo quanto stabilisce la proposta di legge, con una sanzione amministrativa da 500 a due mila euro. ”La filosofia di questo provvedimento – ha spiegato Procaccini – non e’ il divieto ma la tutela dei minori. Vogliamo evitare nuove strumentalizzazioni nel corso di manifestazioni politiche, cosi’ come avvenuto nel corso delle iniziative contro la riforma Moratti”. Al provvedimento hanno gia’ dato la propria adesione alcune deputate di Forza Italia, ed e’ giunta una promessa di adesione dall’ intero gruppo parlamentare di Forza Italia. ”Vogliamo scongiurare – ha affermato Elio Vito – il pericolo di strumentalizzazione di minori, su temi che questi ultimi non possono conoscere a fondo. In realta’ con la presentazione di questa proposta di legge, vogliamo suscitare l’apertura di un dibattito: se si giunge a un codice di autoregolamentazione tra partiti e sindacati sull’ argomento, l’approvazione della legge non sarebbe ovviamente necessaria”. Su questa linea anche Baldelli: ”La proposta – ha affermato – vuole essere un segnale politico. Mi auguro che non vi sia bisogno di approvarla ma che con una stretta di mano tra gentiluomini si eviti il ripetersi di episodi come quelli appena avvenuti, ai quali qualcuno ha avuto anche il cattivo gusto di voler dare un significato politico. Strumentalizzare un bambino non e’ un gesto sano”.


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