Famiglia
MINORI. Ecpat inaugura in Laos centro per vittime sfruttamento
Ecpat-Italia con l'organizzazione Rock No War inaugura un centro di recupero per bambine e adolescenti vittime di sfruttamento sessuale in Laos.
di Redazione
Domani, giovedì 15 gennaio Ecpat-Italia insieme all’organizzazione Rock No War inaugura un centro di recupero per bambine e adolescenti vittime di sfruttamento sessuale in Laos. Il presidente Marco Scarpati e i responsabili della onlus che ha sede a Modena, saranno presenti a Savanaketh per aprire le porte dei centri che da giovedì ospiteranno tra le 40 e 60 minori.
Dal Sud-Est asiatico viene il maggior numero di vittime trafficate a scopi di sfruttamento sessuale. La crescita del turismo sessuale in quest’area è uno dei fattori che contribuisce all’incremento del fenomeno della tratta. Dal Laos vengono trafficati molti bambini che sono condotti in Vietnam e Thailandia, dove sono costretti a prostituirsi. Savanaketh è una delle zone più a rischio
Il recupero è una delle attività più complicate della lotta allo sfruttamento sessuale che Ecpat svolge nel mondo. Molto spesso le vittime di sfruttamento fuoriescono dai centri perché il percorso di reinserimento è molto lungo e richiede loro di fare i conti con il proprio passato. La media di recupero in casi analoghi è del 30%, una su tre in generale mentre, afferma Scarpati, «nei centri che gestiamo noi di Ecpat siamo al 50% e in alcuni casi 60». Le vittime che lasciano il progetto ritornano sulla strada o nei bordelli.
Il centro, in cui le vittime alloggeranno, ha l’obiettivo di prepararle al reinserimento sociale fornendo cibo, alloggio sicuro, assistenza sanitaria, servizio psicologico e di consultorio. Sono previsti anche dei percorsi professionali tesi ad appoggiare l’inserimento nelle proprie comunità attraverso una futura indipendenza economica. Le bambine e adolescenti, accolte nel centro, parteciperanno a laboratori di cucito, parrucchiera e artigianato locale.
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