Famiglia

MINORI. Dati abbandono, l’assessore Migliasso replica alla “Stampa”

In una lettera riporta i dati dei bambini assistiti in Piemonte e difende la 149/2001

di Benedetta Verrini

Dopo le cifre impressionanti – e su conferma dell’Istituto degli Innocenti, del tutto “fuori misura” – sui livelli d’abbandono minorile in Italia riportati da alcuni quotidiani, anche la politica locale ha deciso di replicare.

Comicia Teresa Angela Migliasso, assessore al Welfare e Lavoro della Regione Piemonte, che in riferimento ai dati della Stampa che riportava tassi nazionali di abbandono pari a 46mila minori, ha deciso di replicare e dare le cifre della Regione. Si tratta di numeri che testimoniano, come spiega l’assessore, la rete di tutela e protezione che è attivata nei confronti dei bambini in difficoltà.

Ecco il testo pubblicato sulla Stampa:

Gentile direttore,
mi riferisco all’articolo «L’esercito dei bambini senza famiglia» (La Stampa di lunedì 20), sull’abbandono in cui verserebbero decine di migliaia di minori in Italia per il presunto «fallimento» della Legge 149/2001, dovuto anche allo scarso impegno delle istituzioni. Penso sia utile delineare la situazione della Regione Piemonte, anche per documentare l’impegno dei servizi preposti e delle associazioni. La nostra regione, per ragioni storiche e sociali, ha sempre dimostrato particolare sensibilità alle tematiche familiari ed è impegnata in un’incisiva azione a difesa dei diritti di bambini e bambine con interventi a sostegno delle famiglie in difficoltà, ponendosi l’obiettivo, dagli Anni 80, del graduale superamento degli istituti, creando comunità alloggio, promuovendo l’affido familiare e l’adozione anche di casi molto difficili. I servizi socio-sanitari attuano interventi d’aiuto per assicurare a bambini e bambine il diritto di crescere nella propria famiglia: circa 30 mila minori ogni anno vengono seguiti assieme ai rispettivi nuclei familiari con assistenza economica, sostegno educativo, assistenza domiciliare, inserimenti in centri diurni, progetti d’accompagnamento al lavoro, interventi di mediazione familiare. Talvolta, tuttavia, si rende necessario un allontanamento dal nucleo familiare: al 31.12.2006 i minori «fuori dalla famiglia d’origine» erano 3.799 nella Regione: 2.645 in affidamento familiare e 1.154 in comunità.

L’affido interessa tutte le età, con una prevalenza degli adolescenti, che rappresentano il 36% del totale. Rimane costante l’impegno dei servizi per assicurare l’accoglienza da parte di una famiglia affidataria dei minori disabili (circa 400 minori in affido nel 2006). Significativo è l’aumento dei minori stranieri (tra i quali vengono considerati anche i minori rom), passati dal 12% dei minori in affido nel 2005 al 14% del 2006. Rispetto ai minori tuttora ospiti in strutture residenziali, già da molti anni nella nostra Regione non esistono più gli «istituti»: a seguito dell’entrata in vigore della Legge 149/2001, il nostro sistema di accoglienza residenziale si articola in diverse tipologie rispondenti alle esigenze dei minori: dalle comunità di pronta accoglienza, alle comunità familiari, dalle socio-educative, a quelle per gestanti e madri con figli. I minori ospiti in comunità sono comunque al centro della nostra attenzione e dei servizi e, grazie alle progettualità specifiche di sostegno realizzate, ogni anno, un buon numero di minori lascia le comunità per rientrare nella famiglia di origine (circa 350 nel 2006), oppure per essere accolto presso una famiglia affidataria.

La situazione dei minori fuori famiglia, oltre che dai servizi, è all’attenzione delle autorità giudiziarie: alla Procura presso il Tribunale per i minorenni semestralmente le strutture riferiscono sulle condizioni dei minori ospiti, con modalità operative definite in un lavoro congiunto a livello regionale. Abbiamo così rinnovato il nostro impegno per una sempre maggiore diffusione dell’affidamento familiare, creando sul territorio le condizioni di disponibilità e sensibilità all’accoglienza, sostenendo gli affidi e le adozioni difficili con fondi finalizzati allo scopo. Sono stati assegnati contributi specifici ai Servizi socio-assistenziali per la realizzazione di attività di sensibilizzazione e informazione sull’affidamento familiare, di sostegno professionale degli affidamenti e di definizione di risorse d’intervento alternative all’inserimento in comunità: nel 2006, 2007 e 2008, destinando ai Consorzi socio-assistenziali 1.100.000 di euro ciascun anno per la realizzazione delle attività. Il quadro testimonia l’impegno di istituzioni e associazioni che si occupano dei minori fuori famiglia e l’esperienza che la Regione ha messo a disposizione di altre amministrazioni come noi impegnate nelle politiche di accoglienza a favore dei minori in difficoltà.

Teresa Angela Migliasso


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