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Minori contesi: per Tremaglia sono quasi 500

Risolto il caso di Iris Moneta, il ministro Mirko Tremaglia annuncia un "piano operativo che riguarda l'interesse superiore dei bambini, non di un coniuge o dell'altro"

di Redazione

La piu’ soddisfatta e’ sembrata proprio lei, Iman, la piccola protagonista di questa vicenda di minori contesi fra i genitori che, inconsapevole dell’ ”operazione diplomatica” che l’ha riportata a casa dalla Siria, appena arrivata in Italia non si e’ sottratta ai baci, alle coccole di chi l’ha accolta in aeroporto, all’attenzione delle telecamere. Atterrata questa mattina a Malpensa alle 7,23, assieme alla mamma Iris, la bimba, non ancora 3 anni, ha trovato ad accoglierla il ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, e un drappello di cronisti. E accanto alla sua allegria, la felicita’ e la soddisfazione per il lieto fine della vicenda nel sorriso e nelle parole di Iris Moneta, 33 anni, la mamma, che da quando l’ex marito, il siriano Khaled Ahmad, le aveva strappato la figlioletta, non ha mai smesso di lottare. Oggi ha pronunciato parole molto chiare, come: ”Ho fatto di tutto per riaverla, faro’ di tutto per proteggerla”. Per riavere Iman, Iris sporto denuncia alla Procura di Bergamo, e’ volata in Siria abbandonando il lavoro di barista, si e’ travestita da donna mediorientale e ha minacciato lo sciopero della fame. ”Dal primo momento in cui ho messo piede in Siria mi sono resa conto che ce l’avrei fatta. – ha detto oggi, stringendo Iman – Fin da subito mi sono detta: io prima o poi mia figlia me la porto a casa” E cosi’ e’ stato. Grazie a un’intesa attivita’ diplomatica tra governo italiano e siriano e al lavoro ininterrotto di due consiglieri dell’ambasciata italiana, ha ottenuto che le venisse affidata la bimba, e’ riuscita a portarla via con se’. Ora manca solo la ratifica, da parte del Tribunale dei Minori di Brescia, del provvedimento dell’autorita’ giudiziaria siriana. Il ministro Tremaglia, che ha seguito il caso passo dopo passo, oggi all’aeroporto non ha saputo celare un po’ di emozione e commozione per il ritorno della piccola Iman: qualche buffetto e bacio sulle guance della bambina e la confessione di aver pensato a piccoli peluche per lei e a fiori per la madre. Messi da parte i sentimenti, Tremaglia ha poi ribadito che casi come questo ”sono un’indecenza e una vergogna internazionale”: di minorenni contesi, anche tra genitori di Paesi europei, ”ce ne sono centinaia. Di soli casi denunciati se ne contano in Italia forse 500”. Da qui l’annuncio: un piano operativo che riguarda ”l’interesse superiore dei bambini, non di un coniuge o dell’altro”. In pratica la costituzione di un comitato specializzato a fianco della struttura gia’ esistente del ministero degli esteri e che si avvarra’ della consulenza di Bruno Poli, il presidente dell’associazione bambini rapiti che ha dato un contributo alla soluzione dell’odissea di Iman. Una soluzione naturalmente non gradita al padre della bambina, che ha detto di voler comunque rivedere la figlia ”nel rispetto delle leggi”, ma ha mostrato parecchie perplessita’ sulle modalita’ dell’esito della vicenda, visto che era in programma un’udienza in Siria per il 24 agosto. E se per il lieto fine della vicenda sono state espresse soddisfazione dalla Farnesina e felicita’ da Sonia Renzi, la madre di Martin, l’altro figlio di Khaled Ahmad rimasto per scelta con il padre in Siria, non c’e’ stata una particolare partecipazione alla gioia della famiglia Moneta a Barzana, il piccolo centro in provincia di Bergamo dove Iman e mamma Iris sono ritornate. Una certa dose di indifferenza, qualche critica per certe ‘rischiose’ scelte sentimentali che si ripercuotono sui figli, poca attenzione per il viavai di cronisti, fotografi e cameramen intorno alla palazzina in cui Iris ha cercato di riposarsi con la piccola Iman dopo aver vinto la sua battaglia.


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