Famiglia

Minori: Comitato Onu accoglie proposte di Telefono Azzurro

Caffo: Il Governo deve definire standard minimi nei servizi per l’infanzia per evitare disuguaglianze da regione a regione. Necessario istituire l’Ombudsman

di Paul Ricard

?Esprimiamo grande soddisfazione perché il Comitato ONU per i diritti del fanciullo ha condiviso le analisi di Telefono Azzurro ed ha trasformato in raccomandazioni al Governo italiano molte delle proposte da noi formulate nel Rapporto Integrativo presentato lo scorso ottobre a Ginevra?: questo il giudizio del prof. Ernesto Caffo, ordinario di neuropsichiatria infantile all?Università di Modena e Reggio Emilia e presidente di Telefono Azzurro, dopo la pubblicazione a Ginevra oggi pomeriggio  delle Considerazioni del Comitato ONU sul Rapporto presentato dal Governo Italiano, in applicazione della Convenzione sui diritti dell?infanzia del 1989.
?Studieremo in maniera approfondita nelle prossime settimane il contenuto del documento ONU ? ha aggiunto Caffo ? perché indica le direttrici sulle quali dovrà muoversi  l?azione di Governo centrale e locale e la legislazione riguardante i problemi dell?infanzia. Negli ultimi anni sono stati fatti importanti passi in avanti nella tutela dell?infanzia. Il Governo si sta movendo nella direzione giusta, ma c?è ancora tanto da fare per recuperare molti anni di disattenzione alle problematiche per l?infanzia e siamo preoccupati in particolare per le regioni. Pochissime Regioni, sino ad oggi, hanno redatto i Piani regionali per l?infanzia e l?adolescenza, indicando in modo chiaro ed esaustivo capitoli di spesa e di investimento sul tema. E? occorre anche continuare a supportare le politiche locali con tavoli comuni di lavoro e monitoraggio?.
Ecco alcune delle proposte di Telefono Azzurro trasformate in Raccomandazioni al Governo italiano:
* l?istituzione di un Ombudsman nazionale che sia garante e difensore dei ritti dei bambini;
* la necessità che il Governo definisca ?standards minimi essenziali? nei Servizi socio-assistenziali a tutela dei bambini e degli adolescenti, anche per evitare che ci siano opportunità differenziate a seconda della Regione nella quale un bambino vive;
* prevenire l?esclusione sociale, in particolare delle categorie più a rischio, come  i bambini delle famiglie povere, i ROM, i bambini extracomunitrari;
* dare massima attenzione ai maltrattamenti e alla violenza sui minori e in particolare  agli abusi sessuali, con nuove norme per la protezione delle vittime degli abusi, campagne di informazione e sensibilizzazione  dell?opinione pubblica, formazione specializzata per le forze dell?ordine e gli operatori sociali;
* garantire il diritto all?ascolto dei bambini;
* rafforzamento del sistema di monitoraggio delle politiche per l?infanzia e della raccolta dati sui problemi dell?infanzia, in particolare per quanto riguarda i gruppi più deboli, come bambini disabili, Rom, figli di emigrati, vittime di violenze e abuso, poveri;
* attenzione alla salute mentale dei bambini, potenziando i servizi e investendo risorse per migliorare i sistemi di riconoscimento e diagnosi del disturbo mentale, promuovere servizi in particolare per gli adolescenti.
* la riforma delle giustizia  deve essere realizzata secondo i principi delle Convenzioni ONU e gli altri accordi internazionali; realizzare una  formazione integrata fra magistrati, avvocati e operatori degli Istituti carcerari e i  servizi socioassistenziali.
* garantire forme di ascolto giudiziario protetto e massima attenzione alla privacy
per i minori vittime di violenza e abuso sessuale.
 

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