Famiglia

Minori: bimbi scomparsi, attenti alle sette

La preoccupazione espressa dall'Associazione Giovanni XXIII

di Redazione

”Il 40% delle chiamate al telefono anti sette occulte sono di genitori che cercano i propri figli e quindi, nel considerare il dato dei 3 mila minori che scompaiono ogni anno in Italia, non dobbiamo sottovalutare il fenomeno delle sette”. A parlare e’ don Aldo Buonaiuto, il sacerdote responsabile del numero verde 800 228866 attivato dalla Comunita’ Papa Giovanni XXIII per offrire un aiuto concreto alle vittime delle sette occulte. In un’ intervista pubblicata sul numero di maggio di ”Sempre”, il mensile dell’ Associazione diffuso oggi, il sacerdote fornisce i dati del primo anno e mezzo di attivita’. La media e’ di dieci chiamate al giorno. Oltre ai genitori che cercano i figli, ”un 20% delle chiamate sono delle stesse vittime adescate o reclutate”. ”Tra di queste – spiega Bonaiuto – riusciamo ad incontrare circa il 7%, e questo e’ gia’ un primo successo perche’ coloro che cadono in queste trappole sono persone plagiate, con una sorte di terrore che impedisce loro di raccontare quello che e’ accaduto. Temono di non essere prese sul serio, anche perche’ i fatti che raccontano sono talmente assurdi che credono di poter essere presi per pazzi”. Il 15% delle telefonate sono richieste di informazione sul fenomeno e ”il restante 25% sono per lo piu’ telefonate piene di volgarita’, offese, minacce, che in alcuni casi ci hanno portato a sporgere denuncia”. ”Purtroppo alcune realta’ istituzionali relativizzano ancora troppo – denuncia il sacerdote – i fenomeni legati all’occultismo e si esclude a priori che alcuni fenomeni drammatici come omicidi, suicidi e scomparse di persone apparentemente inspiegabili possano essere legati al mondo delle sette occulte. Molti sono coloro che non vogliono neanche sentirne parlare e che banalizzano degli avvenimenti gravi che dovrebbero invece essere prevenuti’. Un’insidia pericolosissima soprattutto per i giovani e i soggetti piu’ deboli. Eppure ”basta navigare un po’ su Internet per scoprire anche gli indirizzi a cui rivolgersi per entrare a far parte di questi circuiti infernali”.


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