Famiglia

Minori: assistenti sociali in porto contro traffico bambini

Assistenti sociali, addetti del Cir e dell' Ufficio minori della Questura accoglieranno i minori stranieri che sbarcano nel porto di Ancona

di Redazione

Assistenti sociali, addetti del Cir e dell’ Ufficio minori della Questura accoglieranno i minori stranieri che sbarcano nel porto di Ancona per poter contrastare con un approccio ‘soft’ e domande mirate ai bambini il traffico di ragazzi dai paesi piu’ a rischio. Una misura mai sperimentata prima in Italia, che su proposta del procuratore minorile Ugo Pastore e’ stata accolta dal Comitato per l’ ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Giulio Maninchedda, e verra’ messa a punto nei prossimi giorni. Un altro tassello va ad aggiungersi cosi’ alla lotta ai mercanti di bambini, dopo l’ inchiesta di Pescara che ha portato in carcere tre albanesi sospettati di aver introdotto in Italia una cinquantina di minori fra i 6 i 16 anni passando proprio dallo scalo marchigiano. Ragazzi scomparsi, forse destinati a ricongiungersi con i parenti emigrati nel nostro Paese, forse trasformati in accattoni o adottati illegalmente. Ad Ancona dunque il Cir (la struttura per l’ assistenza agli extracomunitari istituita dal ministero dell’ Interno e gia’ operativa da tempo), gli assistenti sociali e i funzionari dell’ ufficio minori avvicineranno i piccoli al momento dello sbarco ponendo loro domande semplici, nella loro lingua, del tipo ”Come si chiama tuo padre? Dove stai andando?”, incrociando in tempo reale le risposte con i dati forniti dagli accompagnatori alla polizia di frontiera. Se il nome del genitore, ad esempio, dovesse risultare diverso da quello declinato dall’ adulto, o il colloquio o l’ atteggiamento del bambino dovessero suscitare sospetti, scattera’ immediatamente una verifica piu’ approfondita sulla posizione di chi viaggia insieme a lui. ”Contiamo di ottenere risultati positivi soprattutto con i bambini fino ai 10-11 anni” spiega Pastore. Con gli adolescenti, spesso istruiti a mentire dai loro sfruttatori, sara’ piu’ difficile dialogare, ma il servizio di accoglienza costituira’ in ogni modo un appoggio in piu’ alle forze di polizia, coadiuvate anche (per ora in tre regioni, Marche, Abruzzo e Molise) dalle Capitanerie di porto. Al ministero dell’ Interno invece, Ancona suggerira’ di varare una direttiva nazionale per l’ inserimento nei computer della polizia di frontiera del numero di transiti da e per l’ Italia di adulti con minori al seguito (se possibile corredati da fotografie su scanner dei bambini) in modo da poter scoprire andirivieni ingiustificabili o sostituzioni di persona. Una misura in vigore attualmente solo per il contrasto al contrabbando o al traffico di armi.


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