Formazione

Minori: 20mila in Istituto, se ne discute a Bellaria

Aperto il Convegno internazionale promosso dall' Aibi, che ha chiamato esperti, terapeuti, magistrati e teologi sul tema 'Le relazioni dell'accoglienza'

di Redazione

La legge 149/01 prevede la chiusura degli istituti per minori nel dicembre 2006 allo scopo di favorire adozioni e affidi familiari, ma quelle strutture ospitano ancora oltre ventimila bambini: come dare a tutti una famiglia? Se lo e’ chiesto l’ associazione Amici dei Bambini (Aibi), chiamando esperti, terapeuti, magistrati e teologi al convegno internazionale ‘Le relazioni dell’ accoglienza’, aperto a Bellaria (Rimini) e in programma fino a venerdi’. Tutti d’ accordo, all’ incontro pomeridiano moderato da Emanuela Zuccala’, che l’ istituto non sia ”una risposta adeguata al trauma dell’ abbandono”, come ha ribadito Leonardo Luzzatto, psicoanalista e consigliere onorario alla sezione minorenni della Corte d’ Appello di Roma. Anche ”facendo il lifting agli istituti continuiamo sulla strada dell’ assistenza e non risolviamo il problema delle migliaia di bambini abbandonati”, ha aggiunto Marco Griffini, presidente dell’ Aibi: ”Finche’ non si capira’ che l’ abbandono e’ un’ emergenza – prosegue – il 31 dicembre 2006 sara’ solo una data infausta”. Perche’ ci si potrebbe arrivare senza un’ accoglienza adeguata per tutti i bambini oggi in istituto: per l’ associazione, l’ affido ”fatica a decollare”. La proposta dell’ Aibi per aumentare l’ offerta di accoglienza che arriva dalle 5.000 famiglie affidatarie e’ permettere la gestione dell’ affido, oggi dei servizi sociali, anche alle associazioni familiari del privato sociale. Tra le ipotesi, anche quella di definire un ”abuso” l’ esclusione del minore dalle relazioni familiari: e’ ”una violazione dei diritti del bambino”, rileva Pasquale Andria, presidente dell’ Associazione Italiana Magistrati per i Minorenni e la Famiglia. Oltre al problema della chiusura degli istituti nel 2006, l’ associazione punta l’ attenzione sulle difficolta’ dell’ adozione internazionale (chiede che sia gratuita) e sul sostegno a distanza, che chiede di regolamentare in Italia.


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