Famiglia

Ministero per la famiglia: il canto del cigno?

Il Ministro per la Famiglia, a venti mesi dalla sua nascita, ha finalmente un suo sito. Ma il fatto che debutti in questo momento è a dir poco grottesco...

di Sara De Carli

Nasce il sito del Ministero della Famiglia. Nasce 14 giorni dopo la fine del Governo Prodi e molto moltissimo tempo dopo il 17 maggio 2006, data in cui giurò il Governo Prodi e comparve sulla scena, per la prima volta nella storia, il Ministro per la Famiglia.
A metà settembre 2006 ci spiegavano che quello della Bindi era un nuovo dipartimento della Presidenza del consiglio dei ministri che, in quanto nuovo, non aveva ereditato un sito internet dalla precedente amministrazione. Pertanto il sito di riferimento sarebbe stato quello del Governo: www.governo.it/Governo/Ministeri/ministeri_gov.html.
Qualche tempo dopo è stata creata una apposita sezione all’interno del sito: www.governo.it/Presidenza/politiche_famiglia/index.asp. Questa sezione ha funzionato fino all’altro ieri. Oggi, digitando lo stesso indirizzo – sorpresa! – compare una schermata bianca, con un messaggio: «Il sito del Ministro delle Politiche per la Famiglia ha cambiato indirizzo, vi invitiamo ad aggiornare il vostro bookmark. Il nuovo indirizzo è: http://www.politichefamiglia.it. Tra pochi secondi sarete reindirizzati nel nuovo sito».
Eccolo quindi, finalmente, il tanto atteso sito. La parola ?Ministero” naturalmente non c’è. La schermata è identica a quella di prima: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Politiche per la famiglia, recita l’intestazione.

Il Ministero per la famiglia, come scrive Vita nel numero in edicola, rischia di scomparire, non essendo ancora stato convertito in un vero e proprio dipartimento. Il nuovo sito rischia di essere una presa in giro, o il canto del cigno. O forse – speriamo – il bocciolo del nuovo ciclo che succede (dicevano gli stoici) ogni ekpirosi.

www.politichefamiglia.it


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