Famiglia

Mini Olimpiade oltre ogni barriera

Tre giorni di sfide, con Piazza Duomo “occupata” da sportivi portatori di handicap. Le star di Milan e Inter in diretta su un maxi-schermo. E con un Cinque Nazioni di atletica ad alto livello

di Pasquale Coccia

Terminate le Olimpiadi di Nagano, i disabili si danno appuntamento a Milano. Il capoluogo lombardo ospiterà infatti una manifestazione sportiva di tre giorni, una sorta di mini Olimpiadi in cui tremila atleti disabili si cimenteranno in numerose gare: dall?atletica al tennis, dal calcetto all?hockey, dalla pallavolo alla scherma. A loro si uniranno sportivi normodotati e campioni come Dino Meneghin, Novella Calligaris e Alberto Cova. L?iniziativa, promossa dal Comune di Milano e voluta in prima persona dall?assessore ai Servizi sociali Ombretta Colli, è finanziata in parte dalla Comunità europea, e si avvale della collaborazione del Csi (Centro sportivo italiano) e dell?Associazione degli sportivi disabili libero per tutti. «La manifestazione offre ai disabili tre giorni di sport tra la gente, per questo abbiamo voluto che la seconda giornata si svolgesse in piazza Duomo», afferma Ombretta Colli. «Il coinvolgimento dei cittadini è importante: e per la prima volta i milanesi si misureranno sportivamente con i disabili. È anche la prima volta che gareggiano insieme disabili fisici, psichici e sensoriali. Per offrire ai cittadini un?immagine adeguata alla complessità della condizione dei disabili». Un maxischermo in piazza Duomo, consentirà ai partecipanti di ricevere i messaggi del cardinale Carlo Maria Martini e del sindaco Gabriele Albertini, e saranno anche effettuate interviste ai calciatori del Milan e dell?Inter, tra i quali Ronaldo. Non mancherà il contributo dei dieci sponsor che hanno aderito alla manifestazione, a cominciare da Mc Donald?s che fornirà oltre cinquecento pasti a base di hamburger e patatine con relative bevande, distribuiti in un apposito gazebo. Mentre il giorno successivo , all?Arena, durante il meeting internazionale di atletica, sarà la Banca Popolare di Milano a fornire il brunch agli sportivi. Al trasporto provvederà l?Atm, grazie a speciali autobus in grado di ospitare disabili. Ma le giornate del 29, 30 e 31 maggio sanciranno anche l?avvio di una collaborazione tra le 112 società di disabili di Milano e il Comune, che sollecita progetti. «È l?inizio di un dialogo tra noi e le associazioni sportive dei disabili per la realizzazione di progetti comuni», continua Ombretta Colli. «L?amministrazione si impegnerà a rendere più facile l?accesso ai servizi sportivi, a ridurre i costi e a costruire infrastrutture capaci di favorire l?autonomia dei disabili. Le associazioni, però, sono prese da un certo immobilismo: non avanzano proposte e non sempre sfruttano il finanziamento della Comunità europea», conclude l?assessore. L?ultima delle tre giornate prevede la partecipazione di cento atleti disabili provenienti da Italia, Germania, Spagna, Belgio, Francia, che daranno vita a gare di atletica. Non mancheranno atleti disabili italiani campioni mondiali in varie discipline. Un ?Cinque nazioni?, voluto per sottolineare che Milano è più europea se rende vivibile la città ai disabili e se i disabili saranno più visibili, senza vergogna alcuna di nascondere il proprio handicap. L?opinione di Giacomo Colombo Non sia un?eccezione La manifestazione sportiva per i disabili promossa dall?assessorato ai Servizi sociali del Comune di Milano, è certamente positiva e trova tutto il nostro favore e sostegno. Vorremmo, tuttavia, che queste manifestazioni fossero più frequenti e rappresentassero l?inizio di un dialogo reale e continuativo con l?istituzione pubblica e con gli amministratori dei nostri Comuni. Lo sappiamo: purtroppo Milano, come altre grandi città italiane, è poco sensibile alla realtà dei disabili e questo appuntamento sportivo offre senza dubbio l?opportunità di dimostrare che gli atleti disabili sono in grado di svolgere le stesse attività sportive dei normodotati. Nelle piccole realtà locali, queste manifestazioni hanno una presa e un effetto maggiori sui cittadini e il loro coinvolgimento è più diretto. La nostra speranza è che anche a Milano, in occasione di questa grande manifestazione, la cittadinanza risponda e partecipi senza pregiudizi, mettendo da parte lo stupore e il pietismo. E che da qui, possa partire un segnale forte e chiaro per tutte le altre città italiane. Sarebbe infatti auspicabile che l?ente locale iniziasse, sull?esempio dell?amministrazione milanese, una collaborazione costante e davvero proficua con tutte le associazioni che a diverso titolo e nei diversi campi si occupano di assistenza e aggregazione dei disabili, per la realizzazione di progetti ed eventi in ogni parte del Paese. presidente regionale lombardo Federazione italiana sport disabili


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