Formazione

Mine anti-uomo: il Sudan ratifica trattato di Ottawa

Dovrà provvedere alla bonifica degli ordigni disseminati nel territorio e alla distruzione dei depositi. Una responsabilità che grava anche sui Paesi che gliele hanno fornite

di Benedetta Verrini

Il Sudan ha ratificato il Trattato di Ottawa per la messa al bando delle mine anti-uomo. Il governo sudanese dovrà così raggiungere gli obiettivi dello sminamento del territorio e della distruzione delle scorte disponibili nei suoi arsenali entro 4 anni. Lo ha riferito l?agenzia ?Irin News?, il network informativo delle agenzie dell?Onu in Africa e Asia. Il decreto entrerà in vigore l?1 aprile 2004 e prevede che entro 10 anni Khartoum bonifichi tutte le aree del proprio territorio in cui sono disseminate le mine. L?iniziativa del governo sudanese segue quella adottata nel 2001 dall?Esercito di liberazione popolare del Sudan (Spla), la storica ribellione nel sud del Paese, che aveva sottoscritto un impegno a rinunciare completamente all?uso delle ?bombe invisibili?, con una completa proibizione sulla produzione, lo stoccaggio e il trasferimento degli ordigni anti-persona. “Le mine sono arrivate in Sudan da Cina, ex Unione Sovietica e Paesi dell?Europa coma il Belgio e l?Italia, che ne hanno tratto guadagno” ha dichiarato Rae McGrath, rappresentante in Sudan dell?organizzazione ?Land mine action?. “Questi Paesi devono prendersi le proprie responsabilità per sostenere ora il processo di pace: non si può lasciare Khartoum senza la necessaria assistenza tecnica e finanziare per lo sminamento”.


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