Volontariato

MIM: “Tramite i migranti possiamo capire chi siamo”

Testimonianza di Romina Meneghetti prima volontaria in Colombia poi cooperante scalabriniana in Sud Africa.

di Giuseppe Lanzi

Loreto (AN) Romina Meneghetti, volontaria scalabriniana a Cape Town in Sudafrica porta la sua testimonianza al meeting sulle migrazioni di Loreto.
Romina ha ventisei anni, dopo la laurea in Scienze dell?educazione parte come volontaria per un anno.

?Prima sono stata in Colombia per tre mesi, volevo mettermi alla prova, vedere se potevo fare qualcosa sul campo, cercavo un modo per concretizzare i miei ideali, ? dice Romina ? al mio ritorno ho deciso di fare un?esperienza più lunga, ho capito che è con il mio impegno sul campo che posso aiutare i migranti?
A Cape Town Romina presta servizio in un orfanotrofio che accoglie 23 bambini rifugiati provenienti da Angola e Congo.

? I bimbi ? spiega Romina ? prima dell?apertura dell?orfanotrofio si trovavano in un carcere minorile, senza una struttura in grado di seguirli, dove alcuni di loro sono stati soggetti a violenze. È stato difficile per loro seguire delle regole famigliari, hanno imparato molto in questo anno quanto io da loro. Ho imparato ad ascoltare, osservare, cercando di entrare nella loro mentalità senza imporre ciò che per me era giusto. Ho visto l?importanza dell?altro, in questo caso del migrante.

Inizialmente integrarmi è stato molto difficile, col tempo sono riuscita a costruire relazioni personali più intense, la loro vita ora è la mia. La mia giornata inizia con la preparazione della colazione per i bambini che poi vanno a scuola, al ritorno assieme ad altri volontari locali li aiuto a fare i compiti e dopo cena abbiamo un momento comune.
Ma il mio compito più importante è stabilire con loro una relazione, il migrante, sia il bimbo che l?adulto, ha bisogno di relazioni personali profonde, di qualcuno che gli stia vicino, lo ascolti e lo valorizzi.

Ho deciso di partire nuovamente per un altro anno a Cape Town, riparto con la voglia di stare con l?altro, di capire quello che loro sentono. nel mio piccolo anche io, con il mio viaggio da volontaria, ho capito quello che prova un migrante, la lontananza dalla famiglia, dagli amici, per me è stato più facile perché ho avuto vicino chi mi aiutava. Sono riuscita a capire quello che prova un migrante anche grazie ai loro racconti, attraverso le loro storie sono cresciuta, sono gli altri che ci aiutano a capire, è tramite loro che possiamo capire chi siamo?.

Per un approfondimento sul progetto dei missionari scalabriniani a Cape Town è possibile consultare la scheda progetto sul sito www.ascs.it

Sito ufficiale

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