Famiglia

MIM: Superare il dilagante laicismo

Un “Racconto puramente personale “ del rapporto religione e politica di Nelide Ancora esperta di cooperazione allo sviluppo.

di Giuseppe Lanzi

Loreto (An) L?intervento di Nelide Ancora, nell?ambito della terza giornata del 9° Meeting Internazionale sulle migrazioni di Loreto, si pone come specchio all?intervento precedente di P. Beniamino Rossi, parlando del rapporto tra politica e religione.

Un intervento che parte dalla sua esperienza personale non solo di migrante ? residente a Roma ma nata a Buenos Aires – ma anche di inseguitrice di un sogno: poter partecipare ad un risveglio dell?Italia e dell?Europa affinché si possa insieme contribuire alla costruzione di un nuovo ordine mondiale proteso verso l?affermazione dei grandi valori universali della Pace e, quindi, dello Sviluppo. Una delle cause che di fatto bloccavano o ritardavano l?avvio di questo processo, secondo Nelide Ancora, si possono identificare nell?aver negato l?esistenza di un naturale rapporto tra Politica e Religione.

Con i terribili eventi dell?11 settembre 2001 questo rapporto si è imposto cogliendoci impreparati ad un processo iniziato dopo il 1989. Con il crollo del muro di Berlino sono crollate tutte le barriere spingendo i flussi migratori e facendo emergere la necessità di armonizzare tutte le diversità, culturali, sociali economiche ed anche religiose

Dopo l?11 settembre la discussione sul rapporto tra religione e politica ha trovato cittadinanza. Nasce dopo l?11 settembre l?esigenza di una nuova politica dove gli obiettivi rimanessero quelli di prima ma con percorsi culturali diversi. Il valore da raggiungere è la pace che vuol dire sviluppo.

Da questo momento storico nasce la necessità di una Nuova Politica che sia in grado di recuperare ciò che negli ultimi due secoli era stato gradualmente soffocato: il valore della spiritualità e conseguentemente della religione, quale elemento qualificante dell?agire politico. E? necessario, sostiene Nelide, che la politica riscopra il suo valore morale.

Pace, intesa come sviluppo integrato di tutti i popoli, per Ancora deve essere la politica alla quale ricorrere per affrontare la sfida del Terzo Millennio: ?una nuova Politica che sappia governare le forti passioni e pressioni che derivano dalla spinta, seppur disordinata, che noi tutti avvertiamo a voler recuperare le diverse identità, non considerandole assolutamente causa e motore di uno scontro tra civiltà, bensì naturali reazioni al processo di globalizzazione cui fino ad ora abbiamo passivamente assistito, inteso come processo di omologazione e di annullamento delle diversità?.

Dalla lettura di una donna, Hannah Arendt, Nelide Ancora, trae ispirazione per la definizione della politica come libertà e la riflessione, secondo la quale ?è necessario vincere un senso di pregiudizio diffuso un po? ovunque verso la politica non per legittimare azioni e situazioni che non condividiamo bensì trasformando tale pregiudizio in un nostro impegno per far sì che sia riconosciuto, per tornare al tema dell?incontro di oggi, l?alto valore morale della politica?.

Nelide prosegue raccontando la sua esperienza personale vissuta nei territori palestinesi, nel marzo del 2001, visitando ospedali e scuole: ?dopo alcuni incontri avuti a Gerusalemme con rappresentanti della comunità cristiana, presi coscienza di quanto la maggioranza di noi cristiani d?occidente ci fossimo adeguati ad una professione di Fede più rituale che profondamente spirituale e questo mi fece subito intuire quanto noi fossimo interiormente fragili, psicologicamente confusi ed indifesi di fronte alla sfrenata globalizzazione economica ed al relativismo dilagante in ogni ambito delle società tecnologicamente più evolute. Quanto al contrario fossero forti e decise le convinzioni spirituali di religioni diverse come l?Islam, unico vero patrimonio rimasto ai Paesi meno fortunati del mondo e gelosamente conservato nelle misere condizioni in cui venivano lasciati dai più ricchi. Quanto tanta debolezza potesse rappresentare un obiettivo facile da colpire strumentalizzando persone che vivono ai margini della società per servire i disegni di potere di forze oscure, totalmente prive di ogni concetto di bene e di amore. Purtroppo per me l?11 settembre non fu una sorpresa ma una triste conferma?.

?Credo che noi Italiani ? conclude Nelide Ancora – dovremmo impegnarci proprio nel promuovere, avvivare, sviluppare in Europa il dibattito, sia sul piano culturale che puramente politico, sul tema Politica e Religione, superando ogni ostacolo e difficoltà spesso determinato da un dilagante laicismo?.

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