Famiglia

MIM: Pugliese: “Finita la sindrome da invasione”

Sintesi dell'intervento al Meeting di Loreto del Prof Enrico Pugliese.

di Francesco Lugari

Loreto (AN) Interviene al forum ospitato dal meeting di Loreto ?La politica italiana e le migrazioni?, Enrico Pugliese, Università di Napoli ?Federico II?. L?intervento di Pugliese si concentra sulla descrizione dei cambiamenti che negli ultimi anni hanno modificato la struttura della comunità di immigrati in Italia. ?Parlo, in particolare ? dice Pugliese ? dell?immigrato classico in Italia, il clandestino. Dobbiamo infatti considerare che solo una minima parte degli immigrati, che oggi sono regolari, non è passata attraverso un periodo di clandestinità. Non esistono, infatti, – continua Pugliese ? immigrati perbene, regolari, e immigrati per male, clandestini, che, spesso, sono la stessa persona. Se i criminali si trovano soprattutto fra i clandestini questo è dato da due motivi fondamentali, innanzitutto nel primo periodo di clandestinità è più facile cadere nella criminalità, in secondo luogo chi è in carcere non ha la possibilità di regolarizzarsi?. Pugliese continua il suo intervento con un?analisi sull?operato del governo Berlusconi.?Il precedente governo, di forte orientamento anti-clandestino e anti-immigrato, – continua Pugliese – ha attuato una legge come la Bossi-Fini che rappresenta la più grande sanatoria in materia di immigrazione, la madre di tutte le sanatorie. Le motivazioni di tale contraddizione sono dovute alle forti pressioni sociali?. In particolare il professore sostiene il peso rilevante giocato dalle imprese e dalle famiglie nei confronti del processo di regolarizzazione degli immigrati. ?Le imprese e le famiglie ? dice Pugliese ? avevano bisogno di lavoratori regolari, il governo non poteva sottrarsi a questa problematica, pena la perdita di molti voti. Lo spazio dato agli immigrati è dovuto al grande bisogno che la società aveva di loro.? La relazione sottolinea inoltre il peso che la famiglia esercita nelle dinamiche migratorie italiane. ?La presenza di anziani nella demografia italiana ? afferma Pugliese – non è di scarso rilievo per l?immigrazione. In Italia i vecchi erano tradizionalmente assistiti all?interno delle famiglie stesse, mancano strutture articolate di assistenza. Questo ha determinato un ricorso al mercato e la conseguente apertura dell?immigrazione, in particolare nei confronti dell?Europa dell?Est, determinando una cristianizzazione dell?immigrazione italiana.? Sempre l?andamento demografico è causa anche dell?altro grande bisogno che motiva l?immigrazione in Italia. ?La carenza demografica ? sostiene il professore – ha implicato una carenza di personale e di conseguenza il bisogno di manodopera.? Pugliese conclude l?intervento con la situazione dell?accettazione degli immigrati da parte della popolazione italiana. ?Il dato positivo ? sostiene Pugliese ? è che non esiste più in Italia la sindrome da invasione, esiste piuttosto un nuovo messaggio di realismo, gli immigrati sono accolti perché ne abbiamo bisogno. Credo che dovremo sfruttare questa nuova la condizione virtuosa data dalla non paura degli immigrati?. Il professor Pugliese conclude il suo intervento accennando alla situazione legislativa italiana. ?Non abbiamo bisogno di una nuova legge in Italia, la Bossi-fini non è stata altro che una serie di emendamenti che non ha distrutto il quadro istituzionale per le politiche sociali dato dalla Turco-napolitano. Dobbiamo lavorare sulla sua applicazione. Nonostante la mancanza dell?appoggio del governo il processo significativo di consolidamento degli immigrati è proceduto.?


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