Volontariato

MIM: Il documento finale del Meeting sulle Migrazioni

Padre Beniamino Rossi, c.s.: "L'accoglienza è una questione di civilità"

di Giuseppe Lanzi

LORETO: ?Quando un fenomeno diventa strutturale in una società è necessario che si metta in atto un processo culturale che sappia leggere e vivere il fenomeno in questione? così padre Beniamino Rossi, Superiore dei missionari scalabriniani d?Europa e d?Africa, ha sintetizzato il messaggio degli scalabriniani alla società italiana, in conclusione del VII Meeting internazionale sulle migrazioni (Mim) organizzato dai religiosi e dai laici della sua congregazione a Loreto.
?In questi anni il Meeting – ha continuato il missionario nel discorso di chiusura, dopo una settimana di incontri e tavole rotonde sul tema ?migrazioni e diritti? – si è posto come momento e luogo di riflessione, di dibattito e di proposta. La strada è ancora tutta da percorrere ed è in salita, ma siamo di fronte a una questione di civiltà?. Padre Rossi ha poi ricordato una frase di Mons. Giovanni Battista Scalabrini, fondatore degli scalabriniani, il quale ripeteva: ?Il cammino delle idee è di una lentezza disperante, massime quando urtano interessi e passioni, ma è continuo quando le idee proposte sono giuste e di vera utilità. Insistiamo, poiché ogni lentezza giunge alla meta, a condizione che la stanchezza non vinca chi se ne è fatto banditore?.
La 7a edizione del Meeting Internazionale di Loreto ha focalizzato la sua attenzione sugli immigrati presenti in Europa come cittadini, soggetti di diritto e di diritti, che hanno scelto di vivere in Europa, di condividere l?unico spazio sociale con tutte le persone già presenti, di contribuire con il loro apporto di lavoro e di valori a ridefinire continuamente la nuova ?identità? europea capace di prendere in considerazione e di metter in dialogo tutte le diverse componenti sociali.
Per diffondere questa nuovo approccio verso i migranti, il Meeting di Loreto ha proposto varie iniziative concrete. Innanzitutto, l?invito rivolto da Mons. Silvano Tomasi, Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di Ginevra, e da Savino Pezzotta, Segretario generale della CISL, a tutti i grandi Paesi d?immigrazione, Italia in primis, di ratificare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei migranti e delle loro famiglie, entrata in vigore il 1 luglio 2003 e che è stata fin?ora ratificata da soli 26 paesi di origine degli immigrati.
Parlare di diritti vuol dire parlare di città e di comuni come luoghi d?integrazione e non di relegazione etnica degli immigrati, vuol dire riconoscere bisogni economici, sociali, educativi, sanitari, culturali, ma anche diritti civili e politici. L?on. Veltroni, sindaco di Roma, ha infatti rilanciato, durante il Meeting, la proposta che ?votare il sindaco di una città spetta a tutti coloro che risiedono nel comune?, senza distinzioni di nazionalità.
In questa prospettiva il 7° Meeting di Loreto ha rilanciato la petizione europea per raccogliere un milione di firme con lo scopo di estendere la cittadinanza europea a tutti i residenti, indipendentemente dalla loro nazionalità. (singoli e cittadini possono aderire attraverso il sito del Mim, www.meetingloreto.it)
La Costituzione dell?UE stabilisce infatti che è cittadino dell?Unione chiunque abbia la nazionalità di uno Stato membro. Si esclude, in pratica, dalla cittadinanza dell?UE tra 15 e 20 milioni di cittadini di Paesi Terzi, che pure vivono, abitano e lavorano in Europa.
Il Meeting di Loreto ha così rilanciato una campagna transnazionale perché si possa finalmente affermare in Europa il principio di una ?cittadinanza europea di residenza?.
L?ultimo grande appello lanciato dal Meeting di Loreto riguarda il diritto d?asilo. Diritto spesso affermato nei principi e infranto nella realtà, come ha ricordato Christopher Hein, direttore del Consiglio italiano per i rifugiati (CIR).
Lo stesso Hein ha invitato l?Italia, unico paese europeo in questa situazione, a dotarsi al più presto di una legge organica e specifica sul diritto d?asilo. Una normativa questa che per essere efficace (come ricordava Mons Scalabrini un secolo fa) non può limitarsi alle procedure burocratiche, ma deve coprire tutto il percorso del richiedente l?asilo, senza paure e senza sconti sui diritti fondamentali delle persone.
Il 7° Meeting Internazionale sulle Migrazioni si è chiuso nel segno di Mons. Scalabrini che ripeteva spesso ai governanti del suo tempo: ?Libertà di emigrare, ma non di fare emigrare?.
Resta così affermato il diritto di ogni persona ad ?emigrare? per cercare altrove migliori condizioni di vita e di lavoro.
Viene rilanciato a governi e società civile l?obbligo di ?non fare emigrare? lottando contro tutti i trafficanti e gli sfruttatori dei ?viaggi della speranza disperata? e incentivando nuove forme di cooperazione allo sviluppo dei paesi di origine dei migranti.
Rimane sempre da ripensare e ricostruire la relazione tra ?diritto delle persone ad emigrare? e ?diritto degli Stati a regolare i flussi di immigrati nei propri territori?…
Ma, questa è già materia per un prossimo Meeting sulle migrazioni, dove si cercherà sempre e comunque di considerare l?immigrato come uomo e come cittadino… così come Rita Garzetti Chianese vincitrice al Meeting del 1° premio di poesia ?Giovanni battista Scalabrini? ha evocato nel suo poema ?Preghiera di un venditore di borsette?:

… Quando la mia anima sarà leggera
come l?aria del mattino,
vorrei che qualcuno ricordasse:
?portava sulle spalle
tutto il peso dei bambini d?Africa
partiti oltre l?oceano e mai tornati
quando bambini bianchi e ben vestiti
calpestavano la sua merce
e lo chiamavano negro?.
Quando non avrò più corpo
Per calcare queste strade,
vorrei che qualcuno sapesse:
?Era venuto da straniero,
ma ha cercato di non esserlo
e di rispettare le leggi.
A volte c?è riuscito e a volte no?.

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