Non profit

MIM: I diritti dei migranti e la mia T-Shirt

Laboratorio interculturale sui diritti dei migranti al Meeting Internazionale sulle Migrazioni di Loreto

di Giuseppe Lanzi

LORETO: Lo sfruttamento del lavoro minorile, che riduce in condizioni di schiavitù milioni di bambini nei paesi più poveri (molti dei quali sono paesi d?origine dei flussi migratori) consente ad importanti multinazionali del settore abbigliamento di prosperare sul mercato mondiale. In un mondo costruito su stili di consumo equi e solidali, molte delle spinte che generano flussi disperati dal sud cosiddetto ?sottosviluppato? al nord sovra-sviluppato verrebbero meno: ecco che esiste un nesso tra rispetto dei diritti, mobilità umana?.e la T-Shirt che indosso.

Questo il percorso di scoperta che i partecipanti al Laboratorio Interculturale del MIM si sono oggi impegnati a fare: come di consueto, gli interrogativi e le questioni vengono sollecitati attraverso le dinamiche di un gioco di ruolo, per cui i partecipanti diventano protagonisti attivi chiamati a dare conto delle piccole e grandi scelte che compiono, momento per momento, nella propria vita quotidiana, a partire dalla tazza di caffè mattutina.
?Cosa posso fare io di fronte a tanta disparità e disuguaglianza che esistono nel mondo?? Questa è una domanda che molti di noi si fanno, spesso provando un senso di impotenza: invece non è così – dichiara con convinzione Domenico La Marca, curatore dei Laboratori in programma al MIM: basta fare scelte consapevoli, avere uno stile di vita sobrio, pensare a cosa mettiamo nel carrello della spesa e nel cestino della spazzatura. Esistono diritti individuali ma anche diritti collettivi ed universali, di giustizia ed equità, e se questi non vengono rispettati allora neanche gli altri lo sono. Per questo, come recita il titolo del nostro Laboratorio odierno, occorre ?Globalizzare la solidarietà?. In fondo ? continua La Marca ? gli immigrati vengono a riprendersi ciò che abbiamo loro tolto, o comunque chiedono accesso a risorse comuni di questo pianeta che pochi eletti negano ai molti diseredati. Perché avvenga un cambiamento, occorre senso di responsabilità e il coraggio di fare scelte alternative e sostenibili.

Info:

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