Famiglia

MIM: “Chi ha diritto a essere francese?”

Si parla ancora di minori stranieri a Loreto con l’intervento di Catherine Withol de Wenden, del CERI Centre d’Etudes et de Recherches Internationales di Parigi

di Giuseppe Lanzi

LORETO: Sulla scia dell?intervento di Padre Beniamino nell?incontro dal titolo I minori immigrati in Europa si colloca la relazione di Catherine Withol de Wenden, del CERI, esperta di seconde generazioni in Europa e, in particolar modo, in Francia. ?Sono due gli aspetti da tenere presenti sulla seconda generazione: il primo è la globalizzazione dell?immigrazione, caratterizzata da una forte mobilità; il secondo sono le forme di insediamento delle generazioni negli anni 1945-1964?
?Attualmente entrano più immigrati in Europa che negli Stati Uniti ed i richiedenti asilo in Europa sono più di quelli di Stati Uniti, Canada ed Australia messi insieme? sono alcune delle stime fornite dalla dott.ssa Withol de Wenden.
La chiusura dell?immigrazione salariale è stata decisiva per la composizione del fenomeno migratorio: da viaggi di andata e ritorno si è passati al ricongiungimento in tempi brevi del nucleo familiare, molto diverso dal precedente.
?La diversità del fenomeno migratorio dipende innanzitutto dal codice di cittadinanza, ius soli o ius sanguinis; dipende anche dal paese di insediamento e da quale tipo di storia migratoria esso abbia? continua a spiegare la relatrice. In Francia siamo arrivati infatti alla quarta generazione, in Germania alla seconda, forse anche terza, in Italia solo alla seconda.?Questo fa sì che cambi anche il modo di integrazione?.
Un capitolo a sé merita la Francia, dove ?il dibattito è ormai storico. La seconda generazione, soprattutto di magrebini, ha iniziato a formarsi a partire dagli anni ?80, quando si è insediata nei banlieux, sobborghi abitati dalla classe operaia che progressivamente ha lasciato posto a famiglie magrebine e portoghesi?. Ed i figli di questi immigrati nati in Francia sono francesi a tutti gli effetti, ma non considerati come tali. ?Sono francesi etnicamente visibili, la generazione dell?immigrazione? prosegue l?esperta ?su cui si incentrano due visioni, due immagini: la prima totalmente negativa, che non ne vuole l?integrazione; la seconda positiva, nonostante la diffusa opinione dei media? . Le discriminazioni, che derivano da una visione stereotipata soprattutto degli immigrati algerin ?avvengono quotidiamente anche da parte della polizia, che accomuna azioni terroristiche ed arabi con un trattamento altamente discriminante?.
Ecco che sono state proposte strategie di integrazione: curricula senza nome né cognome, l?omissione del proprio indirizzo per evitare che si risalga ad un quartiere discriminato. In quanto al rapporto con la politica ?nonostante siano corteggiati da tutti i partiti politici la seconda generazione non è molto affezionata alla politica, piuttosto alla pre-politica attraverso l?associazionismo? e conclude ?Il ruolo dei giovani della seconda generazione è fondamentale: rivestono un ruolo di intermediazione, sono e saranno gli intermediari culturali, sociali, politici ed economici per la politica di integrazione della Francia e degli altri paesi europei?.

INFO:
VIII Meeting Internazionale sulle migrazioni
ASCS onlus
Centenario Scalabriniano
Mostra Fotografica LIMES LIMITIS Vecchie e Nuove Frontiere

GALLERIA FOTOGRAFICA del Meeting Internazionale sulle Migrazioni

 

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.