Formazione

MIM: Asia e migrazioni

Il Meeting Internazionale sulle Migrazioni fa il punto sulla situazione delle migrazioni asiatiche.

di Giuseppe Lanzi

LORETO: ?L?incontro interculturale e interreligioso, che noi in Europa ci vantiamo di aver scoperto, in Asia esiste ormai da secoli. Vivere in Asia vuol dire attraversare di continuo i confini che separano una varietà impressionante di lingue, razze, gruppi etnici, culture e religioni? ? esordisce il cardinale Stephen Fumio Hamao (Presidente del Pontificio Consiglio dei Migranti), delineando il contesto in cui ci si è mossi nella mattinata di riflessione su I diritti dei migranti in Asia, ultimo appuntamento del ciclo di conferenze del VII Meeting Internazionale sulle Migrazioni in via di conclusione a Loreto. ?Le dimensioni con cui ci rapportiamo, nel confronto tra Asia ed Europa, sono gigantesche, come dimostrano le cifre in termini comparativi: basti pensare che, per ogni italiano che nasce in questo istante, vengono deposti in culla 20 neonati cinesi e 20 indiani? ? sottolinea P. Arnaldo De Vidi, direttore della rivista CEM Mondialità, il quale ha coordinato l?incontro. Il card. Hamao (Presidente del Pontificio Consiglio dei Migranti) snocciola le cifre, che rendono immediatamente l?idea di quanto importante sia l?Oriente nel panorama migratorio globale: ?L?Asia, dopo l?Europa, è il continente che conta il maggior numero di migranti (più di 48 milioni). In Asia vi sono i sei Paesi che, nel mondo, hanno la maggiore concentrazione di stranieri in rapporto alla popolazione: Emirati Arabi (73%), Kuwait (57%), Giordania (39,6%), Israele (37,4%), Singapore (33,6%), Oman (26%)?. ?Gli Stati mediorientali sono quelli che presentano in assoluto nel mondo la più alta incidenza percentuale di stranieri sul totale della popolazione. Ammonta a 9 milioni il numero di migranti che risiedono nell?area? – sottolinea P. Graziano Battistella , fondatore e per venti anni direttore del Centro Studi sulle Migrazioni di Manila, attualmente Preside dello Scalabrini International Migration Institute di Roma. ?Una caratteristica saliente delle migrazioni in area asiatica è la temporaneità ? aggiunge Battistella – dovuta alla diffusa mancanza, nelle legislazioni nazionali, di misure quali il ricongiungimento familiare, che favoriscono una integrazione di più lunga durata. Questo aspetto non va trascurato, se è vero che, come fanno notare gli studiosi, non vi è nulla di più permanente dell?immigrazione temporanea?. Erano presenti alla tavola rotonda, per porgere il loro saluto ai convegnisti presenti, l?ambasciatrice Leonida Vera (Filippine) e l?ambasciatore Chou-seng Tou (Repubblica di Cina), accreditati presso la Santa Sede. Info:
Meeting Loreto
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