Famiglia

MIM: ” Per la seconda generazione non è finita la via crucis”

Intervento di Beniamino Rossi al Meeting sull'emigrazione sul tema “I Minori immigrati in Europa

di Giuseppe Lanzi

LORETO: ?Anche per la seconda generazione non è finita la via crucis? così parla il presidente dell?ASCS (Agenzia Scalabriniani per la Cooperazione allo Sviluppo), relatore sul tema I minori immigrati in Europa all?8° MIM di Loreto insieme a Catherine Withol de Wenden, del CERI, e Kristina Touzenis, dell?Istituto Mediterraneo per l?Infanzia. Dai dati raccolti sulla seconda generazione emerge che fino alla metà degli anni ?80 al 50% di questi ragazzi mancava un diploma di fine scolarizzazione. ?Questi ragazzi sono stati catapultati in un lavoro dequalificato, che ha fatto sì che essi abbiano continuato sulla scia di emarginazione della generazione precedente? spiega Padre Beniamino. Ecco quindi la necessità di interventi positivi, per un loro inserimento socio-politico nella realtà in cui vivono. Un riferimento particolare va al sistema scolastico ?La scuola europea è forse l?unica istituzione transnazionale a mantenere la propria specificità nei vari Paesi. La sua concezione è tipicamente ottocentesca, rivolta a creare un?identità nazionale. Concezione applicata anche alle seconde generazioni di immigrati, in una società che è di fatto multiculturale?. Occorre dunque, al pari della società, una scuola multiculturale, ma non solo da un punto di vista puramente pedagogico. ?I ragazzi stranieri della seconda generazione non sono immigrati se non nella memoria? ha detto Padre Beniamino facendo riferimento alla relazione di Adel Jabbar di ieri ?C?è allora da chiedersi: quali sono i percorsi politici per far sì che questi giovani di fatto siano cittadini di diritto??. Perché rinunciare ad essere turco o magrebino per diventare italiano? Perché non codificare una cittadinanza di residenza? Tra le varie osservazioni sui giovani della seconda generazione rilevante è la loro riscoperta del pre-politico (tematiche sull?ecologia, ad esempio) che va di pari passo con la disaffezione alla politica. ?Sono giovani pronti per una realtà di forte partecipazione all?agorà? conclude Padre Beniamino ?ed è per questo necessario dare a questa seconda generazione non solo la chance, ma la possibilità immediata del voto politico, e non intendo solo quello amministrativo. Se da una parte c?è una politica scolastica da reinventare dall?altra c?è una politica della cittadinanza e della partecipazione politica interamente da lanciare?.


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