Non profit

Milly Carlucci testimonial Ai.Bi. per i bambini ucraini

Il 26 aprile 1986 è esploso all'improvviso il reattore di Chernobyl: una tremenda bomba atomica.

di AiBi

A 15 anni da quel giorno milioni di bambini ancora soffrono drammatiche conseguenze: Aliosha, 7 anni; Irina, 10 anni; Iuri, 12 anni e tanti altri bambini ucraini sono malati di leucemia, nella maggior parte dei casi hanno perso i papà che lavoravano all’interno delle centrale nucleare, a causa delle radiazioni sono stati sfollati dalle proprie case in quartieri dormitorio, spesso vivono in pochi mq, hanno bisogno di costose cure mediche.

A Chernobyl, il paese ormai dimenticato, è morta l’infanzia.

Per questi bambini Ai.Bi. ha attivato alla periferia di Kiev il progetto “I bambini di Chernobyl”, realizzando attività di animazione, sostegno alimentare, assistenza socio-sanitaria e vacanze terapeutiche: un intervento per farli ricominciare a vivere.

Marco Griffini, presidente di Ai.Bi., dichiara «Avevamo bisogno di aiuto per prenderci cura delle vittime di Chernobyl, abbiamo trovato amici generosi pronti a sostenerci, – prosegue Griffini- in particolare ci ha commosso Milly Carlucci che senza alcuna esitazione ha deciso di accompagnarci in questa battaglia».

«Ho conosciuto la tragedia dei bambini di Chernobyl,e soprattutto di Olga: come potevo non aiutarli? La mia testimonianza è molto di più di una campagna sociale è una scelta. -sostiene Milly Carlucci-
Un piccolo regalo per i bambini che hanno smesso di vivere accompagnato dalla grande speranza di restituire loro l’infanzia che il reattore gli ha rubato».

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