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Milleproroghe: Dematteis risponde a Delfino

Replica di Luciano Dematteis, presidente Anpas Piemonte, all’onorevole Teresio Delfino sull’equiparazione di Croce Rossa Italiana alle organizzazioni di volontariato

di Redazione

Ringrazio l?onorevole Teresio Delfino per la garbata risposta alla mia rimostranza nei suoi confronti in merito al decreto Milleproroghe che, all?articolo 49-ter, da lui ?sponsorizzato?, equipara la Croce Rossa Italiana alle associazioni di volontariato.

Lo ringrazio perché con le sue precisazioni mi permette di rendere più esplicito il mio pensiero in merito. Posso garantire che è anche, ma non solo, una questione di fondi. Si tratta essenzialmente di una questione di ?status giuridico? che privilegia la Croce Rossa Italiana nei confronti di tutte le componenti del ?Terzo Settore?.

Che la Cri con questo decreto venga ad assumere due profili, uno pubblico e l?altro privato, non sono io a dirlo, ma è quanto si ricava dall?articolo 49-ter del decreto Milleproroghe. Tale provvedimento è oltretutto in aperta contraddizione con la sentenza del Consiglio di Stato (209/06 8/11/2006) che dichiara inammissibile l?iscrizione di Croce Rossa Italiana nei registri del volontariato proprio per la sua natura di ente pubblico.

Infine, senza polemizzare su eventuali contributi ricevuti dai Comitati provinciali Cri, chiediamo chiarezza e trasparenza. Se Croce Rossa Italiana intende equipararsi alle organizzazioni di volontariato deve rientrare a tutti gli effetti nella normativa della Legge nazionale sul volontariato (Legge 266/91). Il Corpo volontari dell?Ente dovrebbe quindi dotarsi di uno statuto adeguato alla citata Legge e non aggirare la normativa vigente con ?l?invenzione? di un mirato articolo in un decreto con lo scopo di accedere alle convenzioni. In questo caso, se ciò avvenisse nel rispetto delle regole, l?onorevole Delfino mi troverebbe al suo fianco per difendere i diritti dei volontari Cri.


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