Millennium development goal: sempre più lontani

E? stato presentato oggi a Vienna e a New York il nuovo rapporto sullo sviluppo umano redatto da Undp (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo). Il tutto avviene ad una settimana dall?Assemblea delle Nazioni Unite che si aprirà a New York il13 settembre. Per il quinto anno consecutivo è la Norvegia la nazione in testa alla speciale classifica che tiene conto del Pil pro capite, della speranza di vita alla nascita e del tasso di alfabetizzazione. L?Italia non sfigura, assestandosi al 18mo posto. Negli ultimi 18 posti della graduatoria, chiusa tristemente dal Niger, ben 12 paesi dell?Africa sub-sahariana. Non ci sono solo dati nel report, ma anche osservazioni e inviti espliciti all?attuazione di nuove strategie. Il rapporto chiede ai Paesi ricchi ?cambiamenti rapidi e significativi delle politiche mondiali in tema di aiuti, commercio e sicurezza?, al fine di conseguire i Millennium Development Goals (gli obiettivi di sviluppo del millennio) prefissati dall?Onu per sradicare la povertà entro il 2015. Sarebbero 65 i Paesi, per un totale di 1,2 miliardi di persone, che corrono il rischio di non raggiungere nemmeno uno di questi obiettivi entro il 2040. Nelle 372 pagine del testo si leggono poi dure critiche alle politiche protezioniste, che avrebbero fatto perdere oltre 24 miliardi di dollari ai Paesi in via di sviluppo. Il report cita l?esempio dei produttori di zucchero europei, pagati quattro volte più del prezzo praticato sui mercati internazionali. Tutto questo avrebbe causato perdite di 494 milioni di dollari al Brasile e 151 milioni all?Africa sub-sahariana. Qualche risultato positivo, però, c?è stato. Dal 1990 oltre 130 milioni di persone sono uscite dalla povertà assoluta, 30 milioni di bambini in più frequentano una scuola e 1,2 miliardi di persone usufruiscono dell?acqua potabile.