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Mille promesse per il 2000
1000 al 2000 era lo slogan con cui la Focsiv chiedeva di mantenere gli impegni presi. Come? Registrando un migliaio di volontari entro lo scadere del secolo.
Lo slogan è semplice ed efficace: ?1000 al 2000?. Sta a indicare i 1000 nuovi volontari italiani che lo Stato è invitato a riconoscere entro l?anno 2000 e a garantire con una apposita legge. Uno slogan che in più di 600, in maggioranza volontari con un passato e spesso anche un presente servizio di cooperazione internazionale, hanno pronunciato a gran voce a Verona, il 6 dicembre. Si rivolgevano in particolare al governo in carica. E D?Alema sembrerebbe rispondere schierandosi, senza incertezze, al loro fianco, desideroso di rimboccarsi le maniche per superare immediatamente gli ostacoli alla partenza dei volontari internazionali (quest?anno non sono neppure cento quelli che hanno avuto contratti registrati dalla Farnesina, mentre altri Paesi europei, come Francia e Gran Bretagna, ne hanno inviati in missione all?estero rispettivamente 1.900 e 2.500).
Il messaggio che il presidente del Consiglio ha spedito a Luca Jahier, presidente di Volontari nel mondo-Focsiv (sta per Federazione di organismi cristiani servizio internazionale volontario), è infatti attento a quei valori di cui i volontari sono portatori e al loro trentennale percorso. Attento al punto che quasi parrebbe che D?Alema stesso abbia alle spalle un?esperienza personale di solidarietà internazionale e di condivisione del quotidiano con gli indigeni di qualche sperduto villaggio dell?Africa. Fra i concetti più significativi, contenuti nella lettera indirizzata da D?Alema ai volontari della convention veronese, c?è sicuramente quello relativo alla ?urgenza di ridare centralità a una cooperazione fatta di presenze di relazioni volontarie capaci di offrire un contributo essenziale alla costruzione di nuove relazioni internazionali? attraverso ?l?adozione di nuovi strumenti, anche normativi, per il riconoscimento, la tutela, il sostegno dei volontari impegnati in iniziative di solidarietà e interventi umanitari?. Anche la conclusione di D?Alema è incoraggiante: ?Le straordinarie potenzialità del volontariato internazionale organizzato e le nuove forme dell?impegno volontario nel settore della cooperazione internazionale non devono e non possono andare disperse?. Parole bellissime, o tante belle parole?
«Le parole di D?Alema sono per noi volontari splendide e pertinenti. Ora, però, vedremo se le manterrà», osserva Jahier, «anche perché nel frattempo in commissione Bilancio al Senato, nella messa a punto della finanziaria 1999, si vogliono ancora tagliare i fondi destinati alla cooperazione. Mi auguro quindi che i forti impegni espressi dalle autorità di governo si traducano quanto prima in azioni». Jahier si riferiva anche alle promesse fatte a Verona dalle autorità presenti, il ministro ai Rapporti con il Parlamento Gianguido Folloni e il sottosegretario agli Esteri con delega alla cooperazione Rino Serri (quest?ultimo ha consegnato l?Oscar del volontariato 1998 all?associazione Comunità e famiglia). «Intanto noi», prosegue il presidente Focsiv, «abbiamo ogni anno ben cinquemila persone che vogliono mettersi in gioco per aiutare i Paesi in via di sviluppo e quel miliardo e mezzo di persone che nel pianeta vivono in condizioni di assoluta povertà e di totale emarginazione sociale. Sapendo anche di andare incontro a dure prove».
Messaggi di adesione e di sostegno all?iniziativa veronese dei Volontari nel mondo-Focsiv (federazione che riunisce 55 ong di ispirazine cristiana) sono giunti anche dal presidente Scalfaro, dal governatore della Banca d?Italia Fazio, dal direttore generale della cooperazione allo sviluppo presso il ministero degli esteri, Petrone, dai cardinali Carlo Maria Martini e Jozef Tomko, dal segretario della Conferenza episcopale italiana, monsignor Ennio Antonelli, e dall?onorevole Sergio Mattarella.
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