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Mille fax ai deputati

Sono le adesioni alla campagna che “Vita” e Associazione obiettori nonviolenti hanno lanciato due settimane fa per l’approvazione della legge sull’obiezione di coscienza

di Redazione

Un mare di fax ha invaso in questi giorni la nostra redazione. Sono le adesioni alla campagna che ?Vita? e Associazione obiettori nonviolenti hanno lanciato due settimane fa per arrivare, entro la fine del mese, all?approvazione della legge sull?obiezione di coscienza, attualmente all?esame della Camera. Una legge che, dopo il rinvio alle Camere da parte del presidente Cossiga nel ?92, non è mai riuscita a ottenere l?ok definitivo dei due rami del Parlamento. Una legge che trasformerebbe, finalmente, l?obiezione di coscienza in un diritto soggettivo, esercitabile con una semplice scelta.

Fax provenienti da tutta Italia, quelli arrivati in redazione, e sottoscritti da gente comune e da personaggi pubblici, come il commissario straordinario della Croce rossa italiana, Maria Pia Garavaglia. Significativa la rappresentanza di tutte le 232 Caritas diocesane, con tutti i loro direttori e personaggi più rappresentativi, da Di Liegro a Colmegna. Intanto l?aula ha discusso martedì scorso alcuni emendamenti, ma difficilmente si potrà ottenere la definitiva approvazione della legge prima della pausa estiva senza il ricorso alla fiducia da parte del governo. Ed è proprio questa la richiesta contenuta nell?appello. Un appello che ha ottenuto il sostegno anche di 150 tra deputati e senatori.

C?è da battere, oltre alla concorrenza di molti altri provvedimenti da approvare che rischiano di ingolfare la Camera per i mesi futuri, l?opposizione di alcuni gruppi del Polo, in particolare Alleanza nazionale e Cristiano democratici uniti. Un?opposizione fondata sul timore che l?approvazione della legge in questione, senza la parallela istituzione di un esercito professionistico, rischierebbe di mettere in pericolo la sussistenza dell?esercito. E sull?assunto che, considerando l?esistenza di un disegno di legge governativo per l?istituzione del servizio civile nazionale, sarebbe inutile approvare una legge sull?obiezione.

Due convinzioni infondate. La prima perché i dati parlano di un aumento delle domande di obiezione, dal ?94 al ?95, di sole 4 mila unità (da 44 a 48 mila), e di oltre 60 mila congedi per soprannumero. La seconda perché il riconoscimento di un diritto soggettivo all?obiezione è cosa diversa dall?istituzione di un servizio civile nazionale, rappresentando l?adeguamento della nostra legislazione ai principi fissati a livello internazionale. E anche Amnesty International ha lanciato una campagna europea perché quello all?obiezione di coscienza divenga un diritto riconosciuto a livello continentale. La questione infatti non riguarda soltanto l?Italia: la Francia, ad esempio, prevede una durata doppia per il servizio civile rispetto a quello nell?esercito.

La campagna

  • Promotore: Ass. Obiettori nonviolenti, settimanale ?Vita?
  • L?obiettivo: Ottenere l?approvazione della legge sull?obiezione di coscienza entro la fine di luglio
  • Adesioni: 250 adesioni tra parlamentari e personaggi di volontariato e cultura. Più centinaia di fax
  • Per aiutare: Inviare un fax alla sede dell?Aon, 035/483220 o al settimanale Vita, 06/8070408

    L’opinione
    Smilitarizziamoli
    Ci sono molte ragioni per cui questa legge deve essere approvata con la massima urgenza. Innanzitutto perché la libertà di opinione è un diritto fondamentale che ogni Stato deve garantire a tutti i suoi cittadini. E l?obiezione di coscienza ne è una delle manifestazioni principali, in quanto rifiuto delle armi. A tal riguardo chi sostiene che il Servizio civile nazionale rende inutile l?approvazione della legge sull?obiezione sbaglia: il diritto soggettivo va riconosciuto a prescindere da ogni altra considerazione. In secondo luogo perché è fondamentale smilitarizzare la gestione degli obiettori, oggi affidata alla Difesa. Gestire gli obiettori è tutt?altra cosa che gestire le forze armate, e l?istituzione di un ufficio ad hoc presso la Solidarietà sociale è un passo molto importante. L?approvazione della legge attualmente all?esame della Camera, poi, porterebbe l?Italia ad osservare i principi sanciti in tutti i documenti internazionali vigenti in materia. La nostra campagna per l?obiezione, per questo, è a livello europeo.

    Domenico Scaglione, Presidente Amnesty International Italia

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