Non profit
Mille difficoltà per chi deve curarsi con la radioterapia
Una storia di ordinaria malasanità in un paesino del casertano
di Redazione
La ?schermatura sagomata? necessaria per interventi di radioterapia viene erogata dai centri accreditati. Lo stabilisce la normativa regionale della Campania. Un chiarimento resosi indispensabile dopo l?odissea vissuta da un cittadino di Parete, comune del Casertano. Lo racconta il difensore civico comunale che ha seguito il caso. Il signor Rossi (nome inventato) viene sottoposto nell?ottobre ?96 a un intervento chirurgico al Policlinico di Napoli. Dopo una successiva analisi istologica, gli si consiglia di sottoporsi a radioterapia. Una cura che va svolta altrove perché il Policlinico pur avendo i macchinari, non dispone della fascia protettiva. Troppo lunghi i tempi di attesa (5/6 mesi circa) per risolvere l?inconveniente. Il paziente va alla fondazione ?Pascale? di Napoli e ottiene una prenotazione per marzo ?97. Chiede anche informazioni al Centro di Caserta, una clinica convenzionata con la Asl Ce2. Qui, sottoposto a una visita, gli chiedono 200 mila lire come onorario. Quando decide di iniziare il ciclo di terapia, lo informano che la clinica non ha a disposizione la fascia protettiva. Questa volta, però, gli suggeriscono un contatto esterno presso cui la fascia può essere acquistata (7-800 mila lire). Il sig. Rossi, disoccupato con due figli a carico non può permettersi questa spesa anche se riguarda la sua salute. Esasperato, si rivolge al difensore civico comunale. Si cercano fondi presso l?ufficio assistenza del Comune, ma non ve ne sono a sufficienza. Si sollecitano le strutture pubbliche ad accelerare i tempi di attesa. Poi la Regione Campania scioglie ogni dubbio. Non è compito del paziente acquistare un?apparecchiatura per la radioterapia. Esistono decreti della giunta regionale del ?96 che la cosiddetta schermatura sagomata è prevista dal nomenclatore tariffario ed è erogabile in assistenza diretta nei centri provvisoriamente accreditati. Quello di Caserta, spiega una nota della Regione, avrebbe dovuto fornire il servizio tariffario a parte.
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