Non profit

Mille chitarre suonano la Sinfonia della pace

Una musica popolare scritta da Franco Mussida su proposta di don Mazzi porterà in piazza del Duomo a Milano migliaia di giovani.

di Antonietta Nembri

Hanno tra i 22 e i 23 anni in media, sono mille e tra pochi giorni li potremo sentire suonare una musica dal bellissimo titolo di Sinfonia della pace. Sono i giovani che hanno aderito alla proposta, lanciata da don Antonio Mazzi e da Franco Mussida, per questa manifestazione che si terrà a metà giugno in piazza del Duomo a Milano, con il sostegno della Provincia. Anche la Sinfonia si inquadra nei progetti di prevenzione destinati al mondo giovanile e agli adolescenti promossi dalla Comunità Exodus.
Il concerto vero e proprio è reso possibile dalla collaborazione del Centro Professione Musica, la scuola di musica popolare contemporanea fondata nel capoluogo lombardo una ventina di anni fa. «Le lezioni di Mussida sono già iniziate», comunica Chiara Patriarca, della Fondazione Exodus, che sta seguendo l?iniziativa. Come strumento principe per questo concerto di giovani si è scelta la chitarra: saranno mille in piazza del Duomo. La scelta di questo strumento nasce proprio dal suo essere popolare tra i giovani, un simbolo del viaggio, uno strumento che ci si mette sulle spalle, facile da trasportare e completo. «Non occorreva, infatti, essere dei musicisti provetti. I giovani inoltre arrivano da un po? tutta la provincia di Milano. Sarà un grande evento: oltre ai ragazzi ci saranno anche alcuni cantautori tra i più amati dai teen ager che si esibiranno al termine della Sinfonia, ma vogliamo mantenere la sorpresa». Le prove generali di questo grande spettacolo, che andrà in scena mercoledì 15 giugno, iniziano alle ore 16, mentre lo spettacolo vero e proprio con i giovani impegnati a suonare e cantare la sinfonia, scritta da Mussida su sollecitazione di don Mazzi, inizierà alle ore 18.
Una grande festa nel cuore di Milano per la lanciare un nuovo progetto di Exodus: don Antonio Mazzi, infatti, presenterà il Centro di primo ascolto per adolescenti, un primo ascolto per prevenire e affrontare il disagio. In vista di questo servizio, che vede insieme Fondazione Exodus e Provincia di Milano, don Mazzi cerca dei volontari che affiancheranno gli operatori nel primo contatto con i ragazzi. I volontari saranno preparati con corsi di formazione. Il primo compito è quello di accogliere la persona e il suo problema con un approccio informale e con un linguaggio adeguato. Il centro sarà fisicamente in una struttura della Provincia, in viale Piceno, dove si stanno approntando i lavori di adeguamento per l?apertura prevista in autunno. «Chi vuole essere dei nostri in questa nuovissima e innovativa esperienza», dice Chiara Patriarca «può mettersi in contatto con me». (chiarapatriarca@exodus.it – tel. 02.21015327).
Tra gli aspetti innovativi, la possibilità di un contatto con gli strumenti di comunicazione più utilizzati dagli adolescenti: sms oltre che email e telefono,e il centro sarà dotato di un sistema di archiviazione degli sms. Il concerto e il centro di ascolto sono due degli aspetti di un progetto più ampio che don Mazzi vuole sviluppare e che, come ulteriore passo, vede la creazione di una ?cattedra itinerante della pace?: il titolo non è definitivo, ma l?idea base è quella di stimolare dei gruppi di studio nelle classi di alcuni licei milanesi che si confronteranno poi con intellettuali e altre figure di riferimento per far sì che i ragazzi divengano responsabili anche da un punto di vista civile. «L?obiettivo è quello di farli ragionare rendendoli interattivi, così che siano proprio i giovani i protagonisti e i promotori di una vera cultura della pace», conclude Chiara Patriarca.

Il punto
Fondazione Exodus
via Marotta 18/20
20134 Milano
tel. 02.210151
fax 02.21015328
www.exodus.it
volontari@
exodus.it

donmazzi@
exodus.it

Presidente: don Antonio Mazzi

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.