Cultura

Milano, torna il WeWorld Festival dedicato alla condizione delle donne in Italia e nel mondo

Dal 26 al 28 maggio, tre giorni di talk, foto, film e performance su empowerment femminile e stereotipi di genere, al Base Milano. Tema di questa edizione è "Conquistiamoci spazio": spazio per i diritti, spazio nel lavoro e nelle professioni, spazio per una narrazione della maternità fuori dagli schemi

di Redazione

Conquistiamoci spazio”: spazio per i diritti, per essere noi stesse, spazio nel lavoro e nelle professioni, spazio per una narrazione della maternità fuori dagli stereotipi: all’insegna dei nuovi spazi conquistati e di quelli ancora da conquistare torna il 26, 27 e 28 maggio il WeWorld Festival, l’evento sulla condizione delle donne in Italia e nel mondo organizzato da WeWorld, organizzazione italiana indipendente impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne, bambine e bambini in 27 Paesi del Mondo. Il Festival, alla 13esima edizione, si svolgerà presso lo spazio Base di Milano (Via Borgognone 32). Tre giorni di talk, dibattiti, performance, mostre e film, tutti ad accesso libero e gratuito, per continuare a parlare della condizione femminile e degli stereotipi di genere in diversi ambiti della vita, dalla maternità alle professioni, dalla politica alla cultura, dalla narrazione dei corpi a quella dell’invecchiamento. Di questi nuovi spazi si parlerà nei tanti talk, dibattiti, performance e film che animeranno la tre giorni del Festival.

Tra gli ospiti già confermati, l’economista Azzurra Rinaldi, autrice del libro “Le signore non parlano di soldi. Quanto ci costa la disparità di genere?” (Fabbri) che discuterà di soldi e violenza economica con la giornalista Annalisa Monfreda, fondatrice della piattaforma Rame, e con la giornalista e fondatrice di The Period Corinna de Cesare; di nuova narrazione della maternità con l’attivista Francesca Bubba e Mickol Lopez e Daniele Marzano dei Guida Senza Patente; di corpi e nuovi spazi di rispetto da conquistare, con le attiviste Lara Lago, Marina Cuollo e “Mica Macho”, collettivo per persone stanche della virilità machista; con la giornalista Ilaria Dondi e le attiviste Sara Ventura, Francesca Bubba e Kaaj Tshikalandand si discuterà di “Donne (s)oggetto – Corpi sul banco del mercato capitalista”; Federica di Martino (“IVG e sto benissimo”), Linda e Penny (“Freegida”) e Lorenzo Flabbi (editore e traduttore italiano della scrittrice francese Annie Ernaux, Premio Nobel per la Letteratura 2022) dialogheranno sugli spazi da conquistare, anche in letteratura, e sul diritto di scrivere del proprio corpo; con Gaia Rota e Michele Cattaneo (“La tenda in salotto”) e Ilaria Borrelli si parlerà di adolescenti e identità di genere; di cultura del consenso per contrastare la violenza di genere, fin dall’infanzia, parlerà invece la pedagogista Alessia Dulbecco con Maschile Plurale, associazione impegnata per promuovere una cultura che superi patriarcato, maschilismo e sessismo.

Con l’attivista e autrice Giorgia Soleri e con la doula Mamma Frau (Francesca Palazzetti) si parlerà di giustizia sessuale e riproduttiva. Spazio anche al racconto e analisi della condizione femminile nel mondo, in Paesi colpiti da crisi e conflitti come Iran, Afghanistan e Siria, con le giornaliste Barbara Schiavulli e Asmae Duchan e le attiviste Parasto Hakim e Pegah Moshir Po.

Il filosofo femminista Lorenzo Gasparrini, Gabriella Crafa di Diversity Lab e l’artista Wissal Houbab parleranno delle forme di discriminazione nelle parole più insospettabili in un incontro guidato da Ella Marciello, direttrice creativa e copywriter.

L’ozio è invece al centro del momento organizzato in collaborazone con Donna Moderna. Sul palco la Stand up Comedian Giada Biaggi ne parlerà dopo una performance live con Riccarda Zezza di Lifeed, Mariangela De Luca (Rossa Pinta) prof latino, moderate da Maria Elena Viola – Direttrice Donna Moderna. Seguirà un momento di Lab con Nina Gigante.

Antonella Questa, Teresa Cinque e Valentina Melis porteranno sul palco “Stai zitta!”, performance teatrale a tre voci tratta dal libro “Stai zitta!” di Michela Murgia (Einaudi). Sul palco, la denuncia comica e dissacrante di come la discriminazione di genere passi spesso dal linguaggio, una carrellata di personaggi e situazioni surreali mostreranno le frasi che non vogliamo più sentirci dire: dal mansplaining all’uso indiscriminato del nome proprio per le donne, alle “mamme e moglie di…” senza altra connotazione: un quadro della lotta contro gli stereotipi di genere.

Grandi protagonisti del Festival saranno anche i film, italiani ed internazionali, incentrati su stereotipi ed empowerment femminile in Italia e nel mondo: da “#EducationNoMatterWhat” di Claire Billet e Oliver Jobard, sulla vita quotidiana degli adolescenti nell’Ucraina in guerra, a “Along the way” di Mijke De Jong, sulla storia di due sorelle gemelle in Afghanistan, tra contrabbandieri e spacciatori di droga; “Woman” di Yann Arthus-Bertrand, Anastasia Mikova dove 2000 donne provenienti da 50 diversi stati parlano di ciò che per loro significa essere donne: la maternità, le relazioni, la nascita, la morte, lo stupro, la guerra, l’amore, il matrimonio, l’educazione, l’indipendenza finanziaria, la gentilezza e la gioia; e Ninja Baby di Yngvild Sve Flikke in cui una ventenne di Oslo, scatenata e libera, scopre con orrore di essere incinta: cosa fare della creatura che arriverà? Nei suoi disegni confluiscono tutti i suoi stati d'animo.

Spazio anche alle mostre, con le fotografie di Chiara Fossati del collettivo Cesura, vincitrice della menzione WeWorld al Premio Ponchielli, che al Festival porterà Comete!, serie fotografica che racconta vita, sogni e prospettive per il futuro delle adolescenti nelle aree suburbane d’Italia; mentre il fotografo Alessandro Cinqueporterà al Festival Il Prezzo della Terra, toccante lavoro sull’impatto dell’estrazione mineraria in Sud America sulle comunità e sull’ambiente.

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