Cultura
Milano: Tettamanzi, “Dov’è la tua coscienza?”
La prima omelia di Sant'Ambrogio per il neo cardinale di Milano
di Redazione
Fornisce un ”decalogo” per ”risvegliare la coscienza morale” l’ arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, durante l’omelia tenuta alla vigilia di Sant’Ambrogio, la festa del patrono della citta’. Nel discorso Tettamanzi elenca i punti precisando che l’ appello ”in realta’ e’ unico e stimolante: ascolta – ribadisce – la voce della tua coscienza!”. ”Viene seminata nell’oggi della nostra citta’ – conclude – la speranza per un suo domani migliore: una speranza, questa, che trova nel Vangelo e nella grazia di Cristo un solido fondamento e una spinta rinnovata e rinnovatrice”. Tettamanzi traccia un quadro preoccupato della nostra epoca, che presenta i segni “di una grave e diffusa crisi sociale, culturale, morale e religiosa”. “La civilta’ occidentale – ha detto – presenta sintomi di vecchiezza e decadenza morale. Il fenomeno della globalizzazione, spesso governato da criteri mercantilistici e viziato da egoismi, invece di favorire una maggiore unita’ e solidarieta’ finisce per aggravare gli squilibri sociali, le disparita’ economiche, le diverse forme di emarginazione e di apartheid”. L’Italia – insiste – “non fa eccezione: si cercano ideali grandi e forti senza riuscire a trovarli”, ci sono difficolta’ economiche, c’e’ la crisi occupazionale, “la classe dirigente non sempre appare all’altezza del suo compito di servizio al bene comune, a cominciare dai cittadini piu’ deboli”. E poi “i fenomeni di corruzione e collusione”, la fiducia nella magistratura “conosce momenti di grave incrinatura”. Tutto questo accompagnato da una “eclissi della legalita’”; “ancora piu’ rattristante la crisi morale che ha colpito la famiglia”. Tutto cio’ vale per il paese, e ancor piu’ per la nostra regione e la citta’ di Milano. Tra le cause Tettamanzi cita “il soggettivismo”, “il relativismo morale”, “la confusione tra il bene e il male”. Come uscirne? Il cardinale indica una “strada maestra, la fedelta’ alla propria coscienza”, coscienza che pero’ va “formata” per una “conversione permanente alla verita’ e al bene”. Ecco quindi una sorta di decalogo, per risvegliare la coscienza morale: tra le norme, la prima recita “Non stancarti mai di lottare per la verita’”, e poi “Sii coerente con te stesso”, “Riconosci la dignita’ di ogni persona”, “Offri una testimonianza esemplare di vita”, “Vinci l’illegalita’ con un supplemento di moralita’”. Ancora piu’ importante del decalogo e’ “il vangelo della coscienza” perche’ “la coscienza morale cristiana e’ una partecipazione della coscienza di Cristo in noi”.
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