Welfare

Milano. Sevizie a San Vittore.

Verso la conclusione l'inchiesta dei pm milanesi sulle sevizie ai detenuti. Probabile rinvio a giudizio per una decina di guardie carcerarie

di Ettore Colombo

Anche alcuni agenti della polizia penitenziaria (una decina) potrebbero venire processati per le violenze tra detenuti dentro il carcere milanese di San Vittore su cui sta indagando il pm milanese Giovanna Ichino. L’inchiesta si avvia infatti verso la conclusione. Manca solo l’interrogatorio di un altro detenuto e le indagini verranno chiuse con l’avviso agli indagati e la probabile richiesta di rinvio a giudizio degli agenti. Per gli agenti l’accusa è di non aver vigilato su alcuni detenuti che hanno poi denunciato sevizie e violenze da parte di altri reclusi. Anche ieri, durante l’interrogatorio con la formula dell’incidente probatorio davanti al gip Tacconi, due detenuti hanno raccontato di un panoraama di desolante violenza e brutalità tra bruciature con mozziconi di sigarette sulle palme dei piedi e pestaggi. Addirittura un uomo accusato di pedofilia (l’accusa ritenuta più infamante dal “codice” interno del carcere) venne torturato per una settimana, gli venne impedito di uscire dalla cella e gli atri detenuti si sostituirono a lui quando si trattava di rispondere all’appello o di prendere le medicine. Due detenuti vennero anche raggiunti da un ordine di custodia cautelare per lesioni gravissime, violenza sessuale, sostituzione di persone e sequestro di persona.


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