Famiglia

Milano: scuole protagoniste del “welfare di quartiere”

Entrano nel vivo le iniziative del bando Nove+, promosso da Mission Bambini e Fondazione Cariplo in una delle zone più multietniche del capoluogo lombardo. A fare da capofila sono quattro istituti scolastici (tre statali e una paritaria), scelti per la ricchezza di proposte offerte ai ragazzi. Soprattutto agli stranieri e a chi è in difficoltà

di Gabriella Meroni

Le scuole protagoniste del welfare di un quartiere multietnico e muticulturale, senza distinzione tra paritarie e statali, ma con un unico obiettivo: favorire l’integrazione a scuola di tutti i ragazzi, soprattutto di quelli con difficoltà. Succede a Milano, dove sta muovendo i primi passi concreti il progetto “Nove+” – promosso da Fondazione Mission Bambini insieme ad altri 14 partner – attivo in Zona 9, nei quartieri di Isola, Affori, Bovisa, Bovisasca, Dergano, Bruzzano, Comasina, Niguarda, dove abitano 29.000 bambini e ragazzi tra i 6 e i 24 anni, di cui ben il 30% stranieri. “Nove+” – che rientra a sua volta nel progetto Welfare in Azione di Fondazione Cariplo – prevede una serie di azioni contro la dispersione scolastica e per evitare che ragazzi che vivono difficili situazioni familiari cadano nei circuiti della microcriminalità e dell’emarginazione sociale. A portarle avanti sono quattro istituti scolastici della zona (insieme a otto organizzazioni non profit): gli Istituti Comprensivi Confalonieri, Sorelle Agazzi e Scialoia e la secondaria di primo grado paritaria Andrea Mandelli.

Il progetto non è di poco conto: presentato lo scorso aprile, ha una durata di tre anni e ne beneficeranno 1.500 famiglie con figli minori, 3.500 minori (6 – 18 anni) che frequentano 8 istituti scolastici e 200 giovani (14-23 anni) che saranno inseriti nel sistema lavorativo attraverso le attività produttive e commerciali del territorio. Dotato di un budget complessivo di 1,7 milioni di euro, vede tra i partner l’assessorato all’Educazione e istruzione del Comune di Milano e ALTIS – Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica di Milano, impegnata nella parte di progetto che prevede corsi di formazione per gli insegnati delle scuole coinvolte.

«Nove+ consta di cinque azioni, tutte volte ad attivare le risorse del territorio in rete e portare a un impatto positivo e visibile nella vita dei giovani», spiega Alberto Barenghi di Mission Bambini. «In particolare, l’azione 2 ha come protagoniste le scuole, con cui si stanno sviluppando diverse attività: nel corso di quest’anno, tra pochi giorni, partiranno i corsi per docenti su nuove tecnologie, didattica inclusiva e didattica per competenze, e gli istituti verranno dotati di nuovi materiali e strumentazioni. Le scuole coinvolte, inoltre, sono state scelte perché luoghi in cui i giovani già trovano proposte interessanti che superano la didattica frontale e promuovono l’integrazione». Il tutto svolto in rete, per superare la logica degli steccati che porta ogni singolo istituto a “organizzarsi” per conto proprio, senza magari sapere che cosa succede nella scuola di fronte. «La rete delle scuole è formalizzata, e si sono già svolti numerosi incontri», continua Barenghi, «che hanno favorito un’apertura e un confronto non solo sulla formazione e la didattica, ma anche su iniziative che si svolgono al pomeriggio, nella logica delle scuole aperte che ha già dimostrato la propria efficacia».

Non vogliamo che le aule siano un parcheggio, ma un luogo dove gli studenti possano trovare una proposta intensa e coinvolgente

Maria Grazia Fertoli

Un esempio è costituito dalla Scuola Andrea Mandelli, una media paritaria con oltre 250 alunni, gestita dall’omonima Fondazione, che svolge al proprio interno un’ampia gamma di attività innovative: laboratori di piccola falegnameria, di tecnologia e matematica, produzione artistica; inoltre attività teatrali (in italiano la mattina e in spagnolo al pomeriggio), corsi di inglese potenziato con piattaforma informatica interattiva, seminari di didattica multimediale in collaborazione con l’Università di Lugano e un servizio di studio guidato e assistito al pomeriggio rivolto in particolare a studenti con Dsa, sviluppato anche grazie al sostegno del progetto “Scuole aperte” del Comune di Milano. «La partecipazione a Nove+ è una grande opportunità», dice il rettore, Maria Grazia Fertoli. «Perché si tratta di un’iniziativa che valorizza la collaborazione tra varie realtà che non sono rispondono a un bisogno, ma attivano i ragazzi e i cittadini in forma solidale e condivisa, rendendoli protagonisti anche a scuola. Non vogliamo che le aule siano un parcheggio, ma un luogo dove gli studenti possano trovare una proposta intensa e coinvolgente».

L’attivazione dei cittadini, in effetti, è garantita anche dalla particolare forma del bando, che si basa sulla logica del co-finanziamento: se è vero, infatti, che il budget del progetto è coperto per più del 50% da Fondazione Cariplo grazie ad una dotazione di 950.000 euro, è anche vero che le altre risorse, sia in termini finanziari che di persone, vanno ancora trovate. Il progetto punta quindi al coinvolgimento ulteriore di aziende e privati cittadini del territorio, per realizzare fino in fondo il disegno di un progetto “di comunità”. E anche le scuole coinvolte saranno chiamate a coprire una quota pari al 15% di quanto ricevuto con azioni di raccolta fondi. Infine, è di questi giorni l’apertura di 5 Poli territoriali nei quartieri di Affori, Bicocca, Comasina, Dergano e Isola. Si tratta di spazi fisici (per la maggior parte ospitati in sedi di associazioni non profit) che offrono in particolare percorsi di empowerment per le famiglie straniere (inclusi corsi di lingua italiana) e sostegno genitoriale attraverso incontri, spazi gioco, laboratori. Per cambiare, tutti insieme, il volto delle città.

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