Formazione

Milano, qui la legge del Buon Samaritano funziona

Risultati positivi nella sperimentazione della normativa che permette la distribuzione delle eccedenze della ristorazione collettiva a fini di solidariet

di Antonietta Nembri

A Milano la Legge del Buon Samaritano non è scritta solo sulla carta, ma è da alcuni mesi un’esperienza concreta. Grazie alla collaborazione del Banco Alimentare con Milano Ristoranzione, la Spa del Comune per la refezione scolastica, la Gemeaz Cusin leader nelle mense aziendali e da pochi giorni anche con l’Hotel Principe di Savoia, le eccendenze vengono incanalate verso chi ha bisogno.
A Palazzo Marino l’assessore all’educazione e infanzia Bruno Simini, con i responsabili di Milano Ristorazione e Marco Lucchini della fondazione Banco Alimentare, ha presentato i primi risultati della sperimentazione attuata in otto scuole. L’incontro è stata anche occasione per presentare “Siticibo”, un progetto frutto della collaborazione tra Cecilia Canepa e Banco Alimentare copromotori della Legge del Buon Samaritano.

Da dicembre – data d’inizio della sperimentazione – a gennaio le eccedenze di pane e frutta delle mense scolastiche, dei primi e secondi piatti della Gemeaz sono state destinate alla Mensa della Fondazione Fratelli di San Francesco, a quella del Centro Francescano Maria della Passione, alla Fondazione Casa del Giovane La Madonnina e al Progetto Arca.
“Visti gli ottimi risultati ottenuti in soli tre mesi – ha annunciato l’assessore Simini – possiamo dichiarare la nostra disponibilità a raccogliere tutte le domande delle associazioni benefiche e quindi estendere progessivamente l’iniziativa a tutte le scuole di Milano”. L’ampliamento sarà comunque graduale perché, come hanno spiegato i responsabili di Milano Ristorazione, quella che viene fatta è comunque un’azione educativa anche nei confronti dei bambini. Entro l’anno si vuole comunque arrivare a raddoppiare il numero delle scuole coinvolte.
“Siticibo – ha spiegato Marco Lucchini del Banco Alimentare – è un progetto operativo che rende concreta la legge del Buon Samaritano, una legge che ha attivato la responsabilità attiva in più soggetti: non profit, pubblici e privati”. Un fattore importante resta la qualità e l’attenzione alle problematiche igienico sanitarie del recupero delle eccedenze.
“Il nostro augurio – ha detto Lucchini – è che anche altri soggetti del non profit si attivino, in questi mesi abbiamo costruito un modello che è a disposizione di tutti”.

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