Famiglia

MILANO. Problemi? Arriva lo psicologo di quartiere

Dovrà intercettare le fragilità «nascoste»

di Gabriella Meroni

Parlare con uno psicologo? Da lunedì 9 febbraio sarà possibile in farmacia. Si attiva così a Milano la prima fase del progetto “Psicologo di quartiere” voluto dall’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna. Lo psicologo sarà disponibile in orari determinati presso la Farmacia comunale di via Famagosta 40. Il servizio di consulenza psicologica gratuito verrà erogato tramite prenotazione del colloquio presso la farmacia stessa o chiamando il numero 02.8132470. Per la prenotazione telefonica bisogna chiamare il numero 02.27207590. Il servizio è realizzato in collaborazione con gli ordini professionali dei farmacisti e degli psicologi e con l’Azienda Farmacie Milanesi.

Sono complessivamente 1.298.313 gli assistiti iscritti al Servizio Sanitario Regionale, di questi l’8% ha ricevuto prestazioni psichiatriche. Si tratta di circa 100mila soggetti di cui solo il 16,5% è stato però seguito dai Servizi Psichiatrici Territoriali, per tutti gli altri non si sa se e dove hanno ricevuto assistenza. «Questo dato – ha osservato Landi – ovvero il grande numero di persone che pur avendo avuto una volta un bisogno legato a un disagio psichico sembrano essere scomparse nel nulla, rappresenta il problema dei bisogni sommersi che apparentemente non vengono raccolti e soddisfatti, ma che possono essere fonte di situazioni di improvviso squilibrio emotivo. In sintesi – ha concluso l’assessore –, lo psicologo di quartiere avrà il compito di intercettare quelle fragilità che si nascondono dentro le case, anche in conseguenza di violenze domestiche, che il più delle volte non vengono denunciate o conosciute per vergogna o paura. Aiuterà quindi la gente a trovare risposte scientifiche adeguate a recuperare l’equilibrio interiore».

Negli ultimi 12 mesi sono state 45mila le persone che hanno chiesto un aiuto psicologico a Milano. Di queste, il 44% ha espresso bisogni relativi ad ansia, stress e depressione. Le previsioni dicono che nel prossimo futuro aumenteranno di circa 20mila unità. Non solo: continua ad aumentare anche il consumo di psiocofarmaci, soprattutto ansiolitici e antidepressivi, con un incremento annuo del 3,6%, soprattutto tra le donne.

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