Politica

Milano, primarie d’Italia

Il centrosinistra schiera tre candidati "social"

di Redazione

Riflettori nazionali puntati sul voto del 14 novembre. Per la prima volta il Pd e i suoi cespugli mettono in campo tre nomi provenienti dalla società civile Domenica 14 novembre il centrosinistra sceglierà attraverso le primarie (www.primariemilano.it) il candidato sindaco che dovrebbe sfidare (l’ufficialità manca ancora) l’attuale primo cittadino Letizia Moratti. In lizza ci sono, in rigoroso ordine alfabetico, l’architetto Stefano Boeri, il costituzionalista Valerio Onida, e l’avvocato Giuliano Pisapia (a cui si è aggiunto quasi in “zona cesarini” un outsider, l’ambientalista Michele Sacerdoti). Tre profili fortemente caratterizzati da una forte sensibilità sociale. Boeri è stato il motore di un progetto importante come quello sulle cascine milanesi. Onida, ex presidente della Corte costituzionale, è da anni volontario nel carcere di Bollate. Mentre Pisapia, dal canto suo, oltre ad aver firmato un’ottima riforma del Codice penale (ancora ferma in Parlamento) si è confermato come uno dei più fervidi garantisti in uno schieramento troppo spesso in balìa di tentazioni giustizialiste. A Milano, insomma, il centrosinistra sembra aver cambiato marcia affidandosi nella scelta del candidato più a meriti civici che ai soliti equilibri di Palazzo.
La campagna elettorale del capoluogo lombardo assume poi una rilevanza nazionale anche per almeno quattro ragioni.
Il prossimo inquilino di palazzo Marino sarà il commissario straordinario per l’Expo del 2015. Un evento su cui l’Italia intera ha scommesso per rilanciare la sua immagine internazionale e che, in un verso o nell’altro, segnerà profondamente la morfologia della capitale economica del Paese. E qui veniamo alla seconda ragione. Milano, e la quotazione in Borsa del nostro gruppo ne è la dimostrazione, sempre di più si sta concependo come crocevia dell’incontro fra capitale finanziario e capitale sociale. Non sorprende dunque che proprio in questa città sia nata l’idea della cosiddetta Borsa sociale, promossa da Vigeo/Avanzi, e siano state lanciate le prime sperimentazioni di venture capital applicate al non profit. Milano è infatti, da sempre e a maggior ragione nei prossimi anni, il cantiere dove si misura la capacità progettuale di un privato sociale (basti pensare all’housing sociale) capace di entrare nella governance della città. È una sfida cruciale, che i tre candidati alle primarie, a parole e con sensibilità differenti (come si evince dalle tre interviste che potete leggere qui a lato), hanno affermato di sposare senza se e senza ma. Difficile ora che il candidato del centrodestra possa fare spallucce di fronte a questi temi.
Infine la questione immigrazione. Milano è la città con il record di immigrati (stiamo andando verso il 20%, e abbiamo già oltrepassato la soglia del 30% nella fascia di età 0/50). Naturale che la politica locale sempre di più sarà chiamata a governare questi flussi. Con il resto d’Italia pronto a prendere nota. Nel bene e nel male.


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