Politica

Milano. Penati s’insedia, Albertini gli scrive

La giunta di centrosinistra in Provincia vuole aprire una "Casa della pace", il sindaco forzista vuole discutere con Penati di rifiuti. L'era Colli è davvero finita

di Ettore Colombo

Mentre oggi il presidente della Provincia, il diessino Filippo Penati, insedia la sua nuova Giunta, e domani si riunisce il primo Consiglio provinciale post Colli, il sindaco forzista Albertini, in una lettera pubblica, si rivolge al neo eletto a Palazzo Isimbardi per dirgli: “incontriamoci per parlare di esperienze concrete”. Ad esempio, le 2.300 tonnellate di rifiuti che Milano produce ogni giorno. I primi esordi ufficiali di Penati: domani con il primo Consiglio provinciale, e oggi con l’insediamento della nuova Giunta, una Giunta di centro sinistra in cui gli assessorati a tema sociale hanno un colore dominante: il rosa. Con Penati, alla Provincia di Milano, infatti, 5 delle 6 donne titolari di un assessorato si occuperanno di ambiente, cultura, carceri, pace e servizi sociali. Assessorati di grande responsabilità vista la lunga serie di deleghe previste dal nuovo inquilino di Palazzo Isimbardi. Una assoluta novità che rende la Provincia di Milano l’amministrazione che vanta più donne di qualsiasi altra nella storia politica della città ambrosiana. Così, l’assessorato alla Partecipazione, la Pace e Cooperazione internazionale, Idroscalo, Sport, Politiche giovanili e Tempo libero è andato alla 47enne di Rifondazione Irma Dioli. La Dioli è da sempre vicina al mondo dell’asociazionismo e dei movimenti. Il suo primo progetto sarà quello di trovare entro i primi cento giorni la sede per la “Casa della Pace”: un luogo dove fare incontrare e dialogare le istituzioni e le associazioni che si battono per un mondo senza più guerre. All’ambiente è stata invece nominata la diessina Bruna Brambilla, 5O anni, già sindaco di Cesano Boscone. L’assessorato alla formazione professionale e servizi sociali è stato assegnato a Rosaria Rotondi, 54 anni, della Margherita. Mentre a Daniela Benelli, 52 anni, dei Ds, è andato quello alla Cultura, Beni culturali, Culture e integrazione. E infine a Francesca Corso, 60 anni, dei Comunisti italiani sono andati affari generali, protezione civile, carceri, bilancio sociale, tutela dei consumatori, casa, diritti di cittadini. E mentre i contorni e gli atti di insediamento della nuova Giunta Penati si fanno sempre più definiti, Albertini prende carta e penna e e scrive una lettera pubblica al neopresidente della Provincia milanese e a Formigoni, presidente della Regione. Nella missiva Albertini propone un patto anti-rifiuti, auspicando una concordia politica fra Comune, Provincia e Regione. “Sarebbe interessante -scrive Albertini- se le tre istituzioni milanesi, serenamente, individuassero un percorso pultico e comune per realizzare l’obiettivo di una qualità dell’ambiente sempre migliore”. La qualità dell’ambiente che ha in mente il sindaco di Milano fa riferimento alla questione rifiuti e al teroconveritore Silla 2. A Milano si producono 2300 tonnellate di rifiuti al giorno. Ben il 35% deriva dalla raccolta differenziata( 19% è la media italiana). Il 40% va nel termovalorizzatore Silla 2 e il 25% in Germania. Secondo il progetto della Regione, sostenuto da Albertini, si dovrebbe portare e la capacità di smaltimento del Silla 2 da 900 a 1250 tonnellate al giorno. Un fatto, questo, sostiene il sindaco, che dovrebbe procurare al Comune un rispermio di circa 40 milioni di euro. L’era Colli, in provincia di Milano, e della sua guerra aperta con tutti, maggioranza e opposizione, istituzioni e partiti è davvero finita. Tra Albertini e Penati è flirt, in nome del bene comune. Durerà?


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