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Milano, nell’igloo della musica, il “metodo Mussida” al servizio dell’integrazione

Inaugurata l’audioteca per il “ristoro emotivo” delle persone fragili accolte da Progetto Arca nel centro di via Fantoli. Per Franco Mussida, fondatore del Cpm Music Institute, l’arte della musica è «utilizzata come vitamina per l’amicizia e per il sollievo affettivo». Il presidente Alberto Sinigallia ricorda che siamo tutti casse armoniche: «chi osserva e ascolta la bellezza risuonerà bellezza»

di Antonietta Nembri

Un igloo colorato è apparso nel cortile del Centro di accoglienza di via Fantoli. Si tratta di un’audioteca per il ristoro emotivo delle persone fragili. È questa l’ultima novità che Fondazione Progetto Arca ha introdotto all’interno dei suoi servizi per il sostegno emotivo e l’integrazione degli ospiti accolti nelle strutture milanesi, realizzata grazie alla collaborazione con la scuola di musica Cpm Music Institute, fondata e diretta da Franco Mussida.

L’audioteca nel centro di via Fantoli

Questa prima audioteca, inaugurata giovedì 28 novembre, sorge nel cortile del centro di via Fantoli, gestito da Progetto Arca. Qui sono accolti 280 ospiti, italiani e stranieri: persone senza dimora con dipendenze e richiedenti asilo inseriti in un Centro di accoglienza straordinaria – Cas.

L’idea di realizzare questa iniziativa è nata dall’esperienza del Cpm Music Institute che ha realizzato un metodo per l’ascolto emotivo consapevole della musica portandolo finora in 12 carceri e in alcune comunità come San Patrignano.

L’arte della musica per il ristoro affettivo

Franco Mussida, fondatore e presidente del Cpm Music Institute ne racconta la genesi: «Cosa si può fare per trasformare il rimpianto in ricordo luminoso, il vuoto doloroso di una perdita per sempre in un sentire che riempie quel vuoto? Cosa si può fare per trasformare quel senso di diffidenza, di paura di essere intimamente respinti, in atteggiamenti di speranza? Cosa si può fare per consolare, rasserenare l’anima di persone che vivono la fragilità psichica di una sfiducia in sé stessi che oscura la volontà di un cambiamento positivo?»

E prosegue: «In 35 anni di lavoro con il Cpm Music Institute abbiamo provato a dare una soluzione a queste domande attraverso l’arte della musica utilizzandola come vitamina per l’amicizia e per il sollievo affettivo».

Franco Mussida con alcuni degli ospiti di via Fantoli

L’audioteca di via Fantoli è allestita all’interno di una struttura a forma di igloo, le pareti sono abbellite con una tenda realizzata con scarti di lavorazione tessile molto colorati, grazie a Fody Fabrics. Qui le persone sono invitate ad accomodarsi sulle sedie e a utilizzare i tablet presenti, collegati a una grande banca musicale con 2.500 brani strumentali da tutto il mondo.

Un software aiuta a scegliere la playlist

Il software ideato – e tradotto in 10 lingue – permette di scegliere tra playlist di ogni genere, divise per stati d’animo: le persone potranno scegliere quello che in quel momento desiderano che la musica rappresenti. 

Colori e bellezza e le musiche dei Paesi d’origine

«Le persone sono accolte in un luogo di colori e di bellezza, in un “Igloo della Musica”», spiega Mussida. «È con questa premessa che si inaugura nel centro di Progetto Arca la prima “Stazione musicale per il ristoro emotivo” che contribuisce, insieme alle tante essenziali azioni offerte dalla Fondazione, a migliorare il processo di integrazione degli ospiti, in particolare per i richiedenti asilo che potranno così ritrovare le musiche dei loro Paesi di origine».

Alberto Sinigallia e Franco Mussida in occasione dell’inaugurazione

In questa esperienza gli ospiti del centro sono accompagnati dagli operatori di Progetto Arca, formati all’uso del software dai responsabili di Cpm Music Institute.

«Quando il mio amico Franco mi ha raccontato del suo metodo innovativo e della potenza di un ascolto così intenso della musica, tale da trasformare le emozioni», racconta Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca. «Non ho esitato a proporgli di immaginarla anche per le persone che accogliamo nei nostri centri, per dar loro un aiuto in più nel relazionarsi e integrarsi».

Siamo tutti casse armoniche

«Questo spazio è nuovo, colorato, accogliente, un luogo di bellezza ed empatia che può aiutare ogni persona a ritrovare la relazione con sé e con l’altro», conclude Sinigallia. «Noi tutti siamo infatti casse armoniche: chi osserva e ascolta la bellezza risuonerà altrettanta bellezza, chi si sente accolto sarà a sua volta accogliente. E io spero che questa bellissima collaborazione prosegua negli altri centri e negli anni a venire».

In apertura l’esterno dell’igloo della musica – Tutte le immagini sono di Daniele Lazzaretto

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