Volontariato

Milano: l’Airc spiega a studenti l’abc dei tumori

Oggi al Salone d'Onore della Triennale l'incontro organizzato dall'Airc. Obiettivo? Spiegare ai giovani il "linguaggio della ricerca" e l'abc dei tumori

di Paolo Manzo

Erano circa 200 gli studenti riuniti oggi presso il Salone d’Onore della Triennale di Milano per l’incontro organizzato dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). Scopo dell’iniziativa – nell’ambito delle manifestazioni della Giornata per la ricerca sul cancro – quello di spiegare ai giovani, con parole semplici e disegni animati, ”Il linguaggio della ricerca” e l’abc dei tumori. In ‘cattedra’ tre tra i nomi piu’ noti dell’oncologia milanese: Pier Paolo Di Fiore dell’Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom), Sylvie Menard dell’Istituto nazionale tumori e Giovanni Paganelli dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) fondato da Umberto Veronesi. A raccontare ai ragazzi il lunguaggio dei media, il giornalista Luca Lando’. Di Fiore ha illustrato agli studenti il linguaggio delle cellule. ”Nel nostro corpo sono miliardi e miliardi – ha detto – che vivono in un ambiente superspecializzato in cui il comportamento di ognuna influenza quello delle altre. Le cellule comunicano tra di loro, e all’interno di una singola cellula comunicano tra di loro i vari componenti”. Questo ‘dialogo’ avviene grazie a ”molecole, in gran parte proteine, che viaggiano su distanze a volte grandi a volte piccolissime”. Il cancro deriva proprio da un errore di comunicazione, che spinge le cellule a proliferare senza controllo. ”Aver scoperto il linguaggio della comunicazione cellulare, e aver cominciato a comprendere anche l”alfabeto deformato’ del cancro – ha proseguito il ricercatore – ci permettera’ di prendere le dovute contromisure. Colpendo le cellule malate non piu’ con un approccio basato sulla ‘forza bruta’, come quello della chemioterapia, ma con interventi mirati: una specie di ‘bisturi molecolari’, i cosiddetti farmaci intelligenti. Alcuni sono gia’ usati, ma sempre di piu’ ne arriveranno nei prossimi anni” Menard ha ricordato che ”oggi e’ possibile sapere quali donne operate per tumore al seno sono a rischio di ricadute, semplicemente studiando alcune proteine presenti nel loro siero e prodotte dall’attivazione di un dato gene (Her)”. Paganelli ha infine parlato dei radiofarmaci. Con una nota polemica sull’eccessiva ‘burocrazia’ che spesso frena l’iter di approvazione di un nuovo medicinale. Pur precisando che ”e’ giusto rispettare i vari step previsti”, lo scienziato ha riferito di avere scoperto un nuovo potenziale radiofarmaco, di averne inoltrato a gennaio la documentazione al ministero della Salute e di essere ancora in attesa di una risposta.


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