Volontariato

Milano, imprese: quelle sociali crescono sempre

Il settore ha fatto registrare un +1,2

di Gabriella Meroni

Calano le imprese manifatturiere, aumentano quelle operanti nelle nuove tecnologie e, ancora di piu’, quelle che si occupano di istruzione. E’ il quadro che emerge dai dati della Camera di Commercio di ambrosiana. La provincia di Milano alla fine dell’anno conta infatti 51.593 aziende manifatturiere, lo 0,5% in meno del 2000, 9.762 imprese nel settore della new economy (+7,1%) e 1.076 attive nell’istruzione (+8,8%). Complessivamente il Milanese ospita comunque piu’ imprese dell’anno passato (316.360, +1,7%), il 27,7% delle quali opera nel commercio (87.618 attivita’, +0,7%).

Crescono anche le imprese dei servizi sociali, a quota 16.472 (+1,2%), dato che conferma la forte presenza del volontariato in terra meneghina. In aumento pure i servizi complessivamente intesi (70.717 imprese, +2%, pari al 22,4% delle imprese milanesi), il settore alberghiero e della ristorazione (+0,8%), i servizi di intermediazione monetaria e finanziaria (+3,8%). E’ ancora boom per l’edilizia (+5,6%), mentre altri settori mostrano andamenti piu’ contenuti o in calo: agricoltura +0,6%, pesca stabile a quota 29, estrattiva -1,5%, ma energia +4,7%.

La provincia nel 2000 contava 176mila stranieri regolarmente residenti, il 17,3% in piu’ rispetto al ’99. La maggior parte (66,8%) nel Comune di Milano. Gli immigrati, quantomeno quelli regolari, vengono sotto la Madonnina per lavorare: il 71% dei permessi di soggiorno viene infatti rilasciato a fini di lavoro. Il risultato sono 7.400 piccole imprese gestite da stranieri (dato 2000), il 60% dei quali extracomunitari. Aumentano anche i lavoratori dipendenti (+16,2%), specie nelle mansioni operaie meno qualificate (i cosiddetti ‘mcjobs’) nei servizi, (+21,9%) e nel commercio (+29,7%), mentre calano nell’industria (-1,5%). A spiegare tale stratificazione e’ anche il fatto che il 90% degli immigrati avviati al lavoro e’ privo di qualsiasi titolo di studio.

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