Volontariato

Milano: i poveri sono maschi e disoccupati

di Redazione

La povertà trasversale. È quella che emerge dall’ottavo Rapporto sulle povertà della Diocesi di Milano che quest’anno ha avuto a disposizione uno strumento in più, oltre al monitoraggio sui 15mila utenti dei 59 centri di ascolto Caritas: il Fondo Famiglia e Lavoro, voluto dal cardinale Tettamanzi. Le 1.807 persone che nel corso del 2008 hanno fatto domanda al fondo sono italiani e stranieri nello stesso numero, soprattutto uomini (73% del campione) e quasi quattro su dieci hanno tra i 41 e i 50 anni.
Si tratta per lo più di persone di fresca disoccupazione che lavoravano (61%) come operai specializzati o generici in settori quali l’edilizia e l’industria. Quello che però desta preoccupazione e che rende la situazione di queste famiglie particolarmente insostenibile è che solo il 25% di esse vive in una casa popolare: il 43% è sul libero mercato e con un reddito complessivo che in genere non supera i 500 euro iniziano i salti mortali.
«La povertà diventa sempre più trasversale. Chi stava già male, in particolare gli stranieri, vede peggiorare la loro condizione. Famiglie di ceto medio basso, che facevano fatica ma andavano avanti, non riescono più a sostenere i costi della vita quotidiana. Persino chi si sentiva garantito, ora deve fare i conti con crescenti difficoltà», ha osservato don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana. «La crisi può trasformasi in un’opportunità se ci spingerà a rivedere i nostri stili di vita all’insegna della sobrietà». (A. Ne.)


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