Non profit

Milano. “Futura” di Amato e D’Alema si presenta in citt

Con un dibattito sull'innovazione della società italiana debutta anche a Milano l'associazione fondata da Amato e D'Alema. Che hanno parlato anche di Fiat

di Ettore Colombo

Non c?erano solo Massimo D?Alema e Giuliano Amato, che pure erano le guest star della serata, e che sulla crisi della Fiat hanno detto parole nette e non scontate: ?una spia di problemi più ampi e diffusi del nostro Paese?, per D?Alema, ?dove ci sono problemi di carattere economico e occupazionale enormi. Sono venuti al pettine nodi di fondo, irrisolti da tempo, rispetto ai quali sarebbe ingiusto darne tutto il carico al governo-Berlusconi?. E ?non si può soltanto dire di no?, rincara la dose Amato sostenendo che ?dobbiamo spiegare al Paese che abbiamo un futuro possibile?, ?ma se si continua a parlare del disastro della Fiat non ci sarà nessuno, in Italia, che comprerà una Fiat nei prossimi tre anni. Ed allora il disastro ci sarà davvero?. Ad ascoltarli, ieri, a Milano, alla presentazione della loro associazione ?Futura? c?era il gotha della finanza milanese. C?era lo stato maggiore dei Ds locali, area riformista e dalemiana (il segretario provinciale Filippo Penati, Sandro Mirabelli, Carlo Cerami). C?era la mai doma vecchia guardia del Pci (Gianni Cervetti) e del Psi (Carlo Tognoli) riformista degli anni ?70 e ?80. C?era un uomo come Sergio Scalpelli, capo delle realzioni esterne di E-biscom, ex esponente liberal di Forza Italia oggi uscito dal partito ma ?ponte? tra l?ala riformista formigoniana e quella moderata del centrosinistra. C?erano, insomma, tutti quelli che fanno ?da ponte? e cercano il dialogo tra i due schieramenti e che forse vogliono rimescolarle eccome le carte dello scenario politico italiano del prossimo futuro. Anche a Milano. Del resto, la preparavano da tempo, la giornata di ieri, quelli di ?Futura?, l?associazione che opera ? sul piano economico e sociale ? di pari passo alla Fondazione ?Italianieuropei? (di carattere invece più ppolitico-culturale) fondata da D’Alema e Amato. Nello statuto dell?associazione ? che ha anche un sito (www.assofutura.it ) ? c?è il preciso intento di ?favorire il rapporto fra le persone che si occupano di attività diverse, che militano in partiti diversi o che non militano in alcun partito, ma si riconoscono in una comune esigenza di proseguire il cammino intrapreso di una innovazione della cultura politica del centrosinistra come condizione per una radicale innovazione della società italiana?. Futura, che ha già una sede e all?attivo degli incontri seminariali e pubblici a Roma dal 2001, si è dunque presentata al pubblico per la prima volta a Milano, grazie all?ospitalità di uno dei tempi della finanza laica e cooperativa della città, quella della bellissima Sala delle Colonne della Banca Popolare di Milano, organizzando un seminario ?aperto? dal titolo ?Il governo societario e lo sviluppo del sistema industriale e finanziario? cui hanno partecipato, appunto, D?Alema, Amato e molti altri. Gli esponenti milanesi di Futura hanno sottolineato ? attraverso gli interventi di Pietro Torresan, Maurizio Decina, Luigi Arturo Bianchi e Stefano Liebman – i loro obiettivi a Milano e cioè provare a rendere maggiormente efficaci ed efficienti i collegamenti tra una parte del ceto professionale-dirigente e le rappresentanze di centro-sinistra sui temi più importanti del dibattito politico. Inoltre, non consegnare all?attuale maggioranza temi classicamente ?dimenticati? dal centro-sinistra o su cui consuetudine e sensibilità sono modeste, come i problemi del mercato, delle istituzioni e delle imprese; trasmettere idee e nuovi stimoli alla compagine di centro-sinistra nel suo insieme ed elaborare un portafoglio di analisi, progetti e iniziative da consegnare all’azione politico parlamentare. In questo contesto, Futura a Milano ritiene che il tema dell’innovazione, su vari livelli, ?debba essere l’asse portante di una politica attiva del centrosinistra, anche imparando dal Polo la lezione su come si seleziona la classe dirigente, come si parla agli elettori, quali ceti vanno mobilitati per vincere le elezioni e perché?. Qualcuno, magari, si scandalizzerà, qualcun altro, sospirando, dirà ?parole sante?…


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