Volontariato

Milano: Exodus cerca volontari per SOS Stazione centrale

Di seguito il comunicato dell'organizzazione, che ha visto negli anni diminuire sempre più il numero di chi è disposto a dare una mano

di Gabriella Meroni

Noi con SOS della Fondazione Exodus, iniziammo nel 1990. La nostra mission
è quella di cercare di portare via le persone dalla strada e di migliorare
le loro condizioni di vita. Molte di loro grazie al nostro primo aiuto ed
al lavoro di rete hanno intrapreso positivi percorsi di recupero. La
nostra azione ha prodotto con gli anni anche un indiretto miglioramento
della qualità della vita per i cittadini residenti che hanno visto
diminuire il degrado, l’abbandono e le situazioni di insicurezza che
inevitabilmente chi si trova in condizioni di disagio produce nel tessuto
sociale. Nel 1990 la Stazione Centrale era un inferno, c’eravamo solo noi
di SOS, la buonanima di Fratel Ettore, che ai poveri della Stazione
Centrale ha dedicato 25 anni di vita e qualche gruppo parrocchiale che
distribuiva panini e bevande la sera. Oggi a distanza di 15 anni la
situazione è certamente migliorata grazie al volontariato, alle operazioni
di sicurezza ed al riassetto ambientale operato da Grandi Stazioni. Ci
troviamo in un limbo ove la situazione può significativamente ed ancora
migliorare se questi ingredienti continueranno con presenza ed azione
sinergica. In questi anni sono anche aumentati i servizi operativi alla
Stazione Centrale, che oggi presenta una rete articolata di servizi del
Comitato Milano per l’Uomo (Exodus, City Angels, Fondazione Fratelli di
San Francesco, Croce Rossa Italiana, Associazione Progetto Arca e altri)
che si coordinano all?Help Center del Comune di Milano.

Il volontariato come risorsa per SOS
In questi 15 anni in Stazione Centrale al servizio dei poveri e degli
emarginati, SOS si è retto soprattutto grazie all’opera di volontari laici
o con differenti credi religiosi.
Oltre al responsabile ed agli operatori, infatti, è stato il gran numero
di volontari che in questi anni si sono alternati, a garantire l’apertura
del servizio ed a portare nuove forze e nuovi entusiasmi nel difficile
compito di aiutare chi si trova in situazioni critiche.
Il servizio, d’altro canto, si è sempre dovuto appoggiare su budget
economici molto bassi ed è stato certamente grazie al supporto di chi ha
prestato gratuitamente la propria opera che si è riusciti a portare avanti
questa impresa nonostante tutto: dalle statistiche degli ultimi periodi si
registra che non sono meno di 1200-1500 le persone che si sono rivolte ad
SOS annualmente. Sono emarginati anziani e giovani, tossicodipendenti e
immigrati. Numerosissime le persone che transitano quotidianamente per
trovare in SOS dialogo, consiglio, aiuto, conforto, informazioni e
sostegno o per usufruire dei servizi del centro.
In alcuni casi abbiamo volontarie che prestano costantemente la loro opera
in SOS da più di dodici anni e che sono punti di riferimento stabili per
le persone senza dimora che transitano per la Centrale.

La diminuzione dei volontari in SOS
La situazione attuale ha visto diminuire le persone che prestano azione di
volontariato presso SOS. Le cause di questa riduzione sono fra le più
disparate: da chi prima giovane ora si è costruito una famiglia, a chi ha
avuto figli ed ha minor tempo da dedicare al servizio, da chi ha scelto
altri luoghi ove fare volontariato ed ha intrapreso altre iniziative
sociali (troviamo fra i nostri ex volontari numerosi responsabili di altri
servizi per emarginati), a chi ha sofferto una forma di frustrazione
nell’operare in un luogo ove non sempre si vedono frutti tangibili ed
immediati.
Nel corso degli anni questa piccolo caposaldo di frontiera che è SOS alla
Stazione ha visto diminuire il proprio organico che consta oggi di alcuni
operatori ed una decina di volontari. Troppo pochi per coprire
efficacemente i tre turni quotidiani di apertura del servizio 10-12,
14-17, 21-23 nei giorni feriali, 14-17 il sabato. con una media stabile di
50/80 contatti al giorno con persone in situazioni di disagio.

Le caratteristiche dei volontari
Il nuovo volontario in SOS non opera mai da solo, ma è sempre affiancato
da operatori con esperienza e più esperti. Ai nuovi volontari viene
richiesto di presenziare per un solo turno alla settimana per conoscere
questa realtà particolare della Stazione Centrale. La scelta successiva di
operare nel servizio per più di un turno (fino ad un massimo di due) sarà
valutata con il responsabile. Dopo questo primo periodo di “osservazione”
attiva inizia per i nuovi volontari la fase nella quale prenderanno le
prime iniziative nel dialogo, nell’ascolto fino ad arrivare, una volta
acquisita esperienza e sicurezza, a riuscire autonomamente a consigliare
le persone per migliorarne le condizioni di disagio. Il requisito
fondamentale richiesto ai volontari, oltre ovviamente ad avere dentro di
sé uno spazio da dedicare agli altri, è certamente rappresentato dalla
pazienza nell’affrontare contesti e situazioni nelle quali la relazione
d’aiuto non sempre produce con facilità evidenti benefici per le persone.
A volte il cammino del miglioramento, del recupero e dell’integrazione
possono essere molto lunghi, per questo i volontari devono avere la forza,
la costanza e la pazienza per affrontare situazioni e percorsi non sempre
brevi e di immediata soluzione.

Come diventare volontari
E? necessario prendere contatto telefonico o via email con il Responsabile
Maurizio Rotaris 0266984543 maurizio.rotaris@rcm.inet.it per fissare un
primo colloquio in SOS, Piazza Luigi di Savoia 1/17 Milano. Dopo il primo
colloquio informativo e di valutazione viene effettuato un periodo di
osservazione da parte della persona nel servizio con un tirocinio sul
campo affiancati dal responsabile e dagli operatori di SOS.

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