Lavoro

Milano, cooperative sociali in presidio per l’applicazione del nuovo contratto

Legacoop Lombardia, Confcooperative Milano e dei Navigli e Agci Lombardia insieme con i Cgil, Cisl e Uil chiedono al Comune di Milano di adeguare rette e tariffe dei servizi al nuovo Ccnl. La manifestazione, lunedì 22 luglio alle ore 16.30, in piazza della Scala, di fronte Palazzo Marino in occasione del consiglio comunale

di Redazione

nido

Cooperazione sociale e sindacati hanno organizzato per lunedì 22 luglio un presidio a Milano per chiedere di «riconoscere il giusto salario a lavoratori e lavoratrici». A febbraio del 2024 il nuovo Ccnl delle cooperative sociali è stato approvato e sottoscritto da tutte  le organizzazioni che promuovono questo presidio, si legge in una nota congiunta.

Il nuovo contratto prevede un significativo  aumento delle retribuzioni, indispensabile per sostenere la dignità del lavoro di migliaia di lavoratrici  e lavoratori che si occupano dei servizi di cura, a favore delle persone più fragili di questa città, e  rendono così possibile parlare di Milano come città “che non lascia indietro nessuno”.  

Un grido d’allarme e un appello

Il presidio che è in programma di fronte a Palazzo Marino, in concomitanza con il Consiglio Comunale,  rappresenta un grido d’allarme e un appello indirizzato all’amministrazione comunale affinché  riconosca l’adeguamento di tutte le rette e tariffe alle cooperative sociali, che – si ribadisce – pur rappresentando il  fondamento dell’economia civile di questa città, rischiano di infragilirsi sempre di più. 

Le richieste

Al Comune di Milano si chiede l’adeguamento immediato di tutte le rette e tariffe dei servizi gestiti  e co-gestiti dalle organizzazioni del privato sociale, in modo graduale ma corrispondente alle tranche  di aumento previste dal Ccnl; risorse per riorganizzare il welfare, senza ridurre i servizi per i cittadini;  l’introduzione di principi di equità e redistribuzione della ricchezza nella fiscalità municipale,  destinando maggiori fondi al benessere e alla dignità di cittadini e lavoratori; il coinvolgimento della  cooperazione sociale e dei sindacati nelle azioni che l’Amministrazione deve intraprendere affinché  i governi – regionale e statale – assegnino alle amministrazioni locali più risorse per i servizi.

«Il welfare è un investimento, non una  spesa», dichiara Attilio Dadda, presidente di Legacoop Lombardia. «A partire da questo principio è importante riconoscere alla cooperazione sociale, che in  questa città esprime eccellenze e competenze, un ruolo chiave anche in termini di coesione sociale,  innovazione e risposta ai bisogni delle comunità. Milano si assuma il ruolo di capitale dell’economia  sociale di questo Paese, a partire dal riconoscimento di salari equi e giusti ai lavoratori e alle  lavoratrici». 

Giuste retribuzioni per chi lavora

«Sappiamo quanto l’impegno a non lasciare indietro nessuno stia a cuore anche agli amministratori  della città» afferma Rossella Sacco, portavoce del Forum Terzo Settore di Milano, «e sappiamo  quante oggi siano le difficoltà che emergono dalla costruzione di un bilancio che deve tener dentro  bisogni sempre più emergenti e impellenti, dalla mobilità alla casa, dall’educazione al welfare. Per  questo dichiariamo il nostro sostegno al Comune nella richiesta di maggiori trasferimenti agli Enti  Locali, siamo disponibili ad assumerci le nostre responsabilità nel rivedere le priorità e le emergenze,  ci sediamo insieme ai tavoli della co programmazione, provando a mettere a fattor comune le nostre  risorse di pensiero, economiche o di investimenti. Tutto questo possiamo farlo a condizione che le  nostre lavoratrici e i nostri lavoratori siano giustamente retribuiti e riconosciuti nelle loro  professionalità: non possiamo lasciarli indietro». 

«Nonostante la sottoscrizione di un Ccnl delle cooperative sociali l’amministrazione milanese non ha adeguato le tariffe dei servizi, non  applicando e rispettando il contratto nazionale che valorizza i lavoratori e le loro competenze», dichiara Laura Olivi, segretaria  generale Cisl Fp Milano. «Ciò  crea una grossa contrazione del sistema, con la probabile riduzione di personale impegnato nei  servizi e relative ricadute sull’utenza. Chiediamo urgentemente un intervento del Comune affinché  le cooperative, le lavoratrici, i lavoratori e l’utenza tutta abbiano garantita la continuità dei servizi,  del lavoro e dell’assistenza».

In apertura foto credits BBC Creative per Unsplash

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.