Welfare

Milano, capitale del lavoro…in affitto

Presentato il 'Rapporto sulla citta' - Milano 2002', curato dal sociologo Eugenio Zucchetti e pubblicato dalla Fondazione Ambrosianeaum

di Redazione

Milano e’ la capitale del lavoro anche se sempre piu’ spesso il lavoro e’ a tempo determinato o interinale. Lo conferma il ‘Rapporto sulla citta’ – Milano 2002′, curato dal sociologo Eugenio Zucchetti e pubblicato dalla Fondazione Ambrosianeaum, che nei sette capitoli di questa decima edizione si e’ soffermato sui soggetti piu’ deboli della societa’, come bambini, anziani, giovani che cominciano a lavorare. In Lombardia nel 2000 si concentrava il 23% dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa e il 29% di quelli per lavoro interinale di tutto il Paese, un dato molto alto anche se si tiene conto che in regione era occupato il 18,4% dei lavoratori italiani. Nella seconda meta’ dell’anno, il 60% degli avviamenti al lavoro a Milano sono stati frutto di un contratto atipico: 221.180 collaborazioni coordinate e continuative e 120mila impieghi interinali. La situazione di precarieta’, pero’, non e’ sempre negativa. Se e’ un problema nelle famiglie dove una sola persona lavora e ha un contratto atipico, il lavoro atipico diventa una ”risorsa” quando riguarda ragazzi che vivono con genitori che hanno un impiego stabile (il 17,6% a Milano). Milano e’ anche la capitale della formazione, con 38 scuole di formazione e oltre 26mila iscritti l’anno e il 16,5% delle risorse nazionali destinate alla formazione sfruttati dalla Regione Lombardia, questo anche se il 70% dei laureati trova impiego in meno di tre mesi (tempi piu’ lunghi ci sono per le donne e per le lauree ”deboli”) e il 95,3% dice di essere molto o abbastanza soddisfatto del suo posto di lavoro. Il ‘Rapporto’ ha anche notato un cambiamento nella popolazione di Milano: aumentano gli anziani (nel 2000 erano 278mila, cioe’ il 21,4% della popolazione gli over 65, e 121mila gli anziani con piu’ di 75 anni), che rispetto alla media nazionale sono piu’ istruiti con un 11,6% di diplomati e un 4,4% di laureati. E aumenta anche il bisogno di spazi per bambini. Gli iscritti agli asili nido sono passati dai 7.996 del ’96-’97 agli 8.833 di quest’anno, di questi 1167 (il 19,3% del totale) sono stranieri. Il doppio rispetto al ’96. Un dato positivo di integrazione e’, poi, il numero di ditte nella provincia di Milano con titolari extracomunitari, che dal 1993 sono triplicate. Nel marzo 2001 erano 6262, soprattutto di origine africana (il 40%) o asiatica (il 30%). Chi, pero’, e’ isolato, si trova in una situazione molto difficile. Nella ‘ricca’ Milano secondo la Caritas, ‘Scarp de’ Tenis’ e ‘Terre di mezzo’ vivono 4-5mila senzatetto, il triplo che a Roma.


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