Cultura

Milano. Attentato nel metrò. Possibile pista islamica

Per l'attentato incendiario di ieri sera, avvenuto alla MM Duomo di Milano, non si esclude la pista islamica, ma investigatori e pm nutrono dubbi.

di Redazione

Attentato incendiario ieri sera nel metrò di Milano, alla stazione di Piazza Duomo. Ignoti hanno aperto una bombola di gas e hanno dato fuoco al propano contenuto in essa. Fortunatamente pochi minuti più tardi gli agenti della Polmetro sono intervenuti con gli estintori spegnendo il principio d’incendio. Alle 22,30 era tutto finito, senza danni: molto fumo e una parete bruciata. A poche centinaia di metri dal punto dove era stato attuato l’attentato gli agenti hanno rinvenuto, in un cestino di rifiuti, un lenzuolo con una scritta a caratteri cubitali con pennarello blu: “Combattiamo per la causa di Allah e non ci fermeremo finchè non vi sarete sottomessi ad adorare un solo Dio. Dio è grande”. Queste ultime tre parole erano scritte in arabo, le altre in italiano. Non è quindi escluso che dietro all’attentato vi siano gli integralisti islamici. Il procuratore aggiunto Ferdinando Pomarici, responsabile del pool antiterrorismo, dice: “Sono accaduti fatti analoghi, e quindi non escluderei la matrice islamica”. Il magistrato si riferisce ai due episodi di Agrigento del 5 novembre e del 15 febbraio, quando nel primo caso venne fatta esplodere una bombola del gas ai piedi del tempio della Concordia e, nel secondo caso, venne trovata un’altra bombola e un lenzuolo con scritte simili a quello trovato oggi nel metrò milanese. Le analogie sono tante, m il procuratore non si sbilancia, anche se l’inchiesta per l’attentato di ieri sarà affidato al pool antiterrorismo, forse al pm Stefano Dambruoso, titolare delle indagini sulla cellula di al-Qaeda a Milano. La Digos inanto ha preso possesso dei filmati registrati con le telecamere a circuito chiuso agli ingressi della metropolitana. Gli investigatori ritengono che siano stati gli stessi piromani a traportare all’interno del metrò la bombola di gas, pesante una trentina di chili, fino alla fine della scala mobile che porta ai binari della linea gialla verso Zara. In quel punto, tuttavia, non ci sono telecamere. C’è perplessità comunque tra gli investigatori sul gesto di ieri sera. Le modalità appaiono “inadeguate” e quindi non si esclude che a organizzarlo siano state mani inesperte. A ogni modo il prefetto Bruno Ferrante ha convocato per lunedì alle 11 il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al quale parteciperanno i vertici delle forze dell’ordine e il sindaco per fare il punto sul problema.


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