Politica

Milano: anche la Cisl critica lo sgombero dei rom

Un intervento pro "integrazione" dopo la presa di posizione del cardinal Tettamanzi anche da parte del segretario generale Cisl del capoluogo meneghino, Giacomassi

di Redazione

?Sgomberare le aree occupate dai rom è il modo più facile di affrontare il problema, ma non quello più adeguato. Non serve dare una risposta da emergenza ad una situazione che è strutturale. Occorre, invece, che la politica, le istituzioni, le parti sociali, le associazioni del non profit si facciano carico, insieme, di progettare un piano complessivo di interventi, dentro un quadro di rispetto delle regole, di sicurezza e di opportunità di integrazione sociale. Come Cisl chiediamo di sederci attorno a un tavolo, rilanciando una seria discussione.
E? questa la sfida che Milano, insieme alla Provincia, alla Regione, al governo e ai Comuni limitrofi, dovrebbe raccogliere. Si tratta di avviare e gestire la rotazione di 2 mila persone, ovvero di circa 400 famiglie, oltre a quelle presenti negli 11 campi autorizzati in città attraverso il patto di legalità e socialità del Comune.
Per questa impresa, certamente non facile, facciamo appello al sindaco Moratti, perché dia continuità e nuovo slancio al lavoro fin qui svolto in proposito, rinnovando anche lo spirito del progetto per l?Expo 2015, che ha fatto crescere un?idea di Milano come città che sa accogliere e vuole farsi carico di una proposta di ?sviluppo sostenibile?. In questo contesto riteniamo di notevole importanza il richiamo al valore dell?umanità fatto dal cardinale Tettamanzi. Anche nelle scelte più difficili, non bisogna mai dimenticare l?attenzione alle persone, alla loro dignità, soprattutto quando si tratta di madri e bambini, a cui vanno ridate speranze per il futuro?.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.