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MIGRANTI. Tdh aderisce all’appello dell’Asgi
«Si faccia chiarezza sulle norme che disciplinano la registrazione delle nascite»
di Redazione
Terre des Hommes aderisce con convinzione all’appello dell’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) al Governo e alle Regioni affinché facciano piena chiarezza sulle norme che disciplinano la registrazione delle nascite all’anagrafe da parte di cittadini migranti non in possesso di permesso di soggiorno. Se interpretata restrittivamente, infatti, una norma della legge n. 94/2009 (il cosiddetto “Pacchetto Sicurezza”) obbliga a presentare il permesso di soggiorno per gli atti di stato civile, tra cui l’iscrizione all’anagrafe dei nuovi nati.
“A pochi giorni dall’entrata in vigore del Pacchetto Sicurezza”, dichiara Raffaele Salinari, presidente di Terre des Hommes, “questo clima d’incertezza può avere delle conseguenze molto gravi. Da una parte, infatti, la paura può spingere le madri a non partorire in strutture pubbliche, come già è successo, pregiudicando la salute loro e del bambino e lasciandoli alla mercè delle reti criminali di traffico di minori. Dall’altra si può arrivare al paradosso che i genitori migranti irregolari possano arrivare a decidere di abbandonare il bambino, in quanto questa diventa l’unica chance per fargli acquisire la cittadinanza italiana e godere dei diritti che a loro vengono negati”.
Terre des Hommes è da sempre impegnata nella lotta al traffico di minori. Oltre a portare avanti nel mondo progetti di prevenzione e sensibilizzazione su questo fenomeno, la Federazione Terre des Hommes fa parte del gruppo di lavoro sul traffico di esseri umani delle Nazioni Unite (ICO Group) e collabora costantemente con i rappresentanti speciali ONU che si occupano di protezione dell’infanzia da abusi quali lavoro forzato, prostituzione, tratta e vendita di bambini. Inoltre ha contribuito alla Dichiarazione n. 50 sulla lotta al traffico di minori adottata dal Parlamento Europeo che richiede ai 27 membri dellUE di porre la lotta al traffico dei minori tra le priorità nel quadro dei meccanismi di protezione dell’infanzia in Europa.
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