Immigrazione

Migranti: sempre più piccoli e sempre più soli

Il 40% dei profughi nel mondo ha meno di 18 anni. Oggi i minori stranieri non accompagnati in Italia sono 21.255, il 2,8% in più rispetto a un anno fa. Solo uno su cinque viene accolto in famiglia, l’80% va in strutture di accoglienza. Egiziani e ucraini rappresentano quasi il 40% dei msna, ma nell’ultimo anno i tunisini sono cresciuti del 24%

di Anna Spena

Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad altre due tragedie che si sono consumate nel Mediterraneo. Su un barcone partito il nove giugno dal porto di Bodrum, in Turchia, viaggiavano circa 80 persone: solo in 12 sono sopravvissute.

Tra i dispersi anche 26 bambini, alcuni ancora neonati. I superstiti sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera nello Jonio e portati, lunedì mattina, al porto di Roccella Jonica. Nelle stesse ore un altro naufragio con 10 vittime, probabilmente morte per soffocamento sul ponte inferiore dell’imbarcazione su cui viaggiavano. I 51 sopravvissuti sono stati portati in salvo a Lampedusa dalla nave Nadir dell’Ong Resqship, che ha soccorso la barca di legno partita dalla Libia. Ne abbiamo parlato in questo pezzo “Roccella Jonica: almeno 26 minori dispersi, due i sopravvissuti”. Le rotte migratorie del Mediterrano sono tra le più letali del mondo. Negli ultimi 10 anni qui sono morti o dispersi quasi 30mila migranti. Queste stime sono al ribasso, di alcuni naufragi non verremo mai a conoscenza, ne abbiamo scritto in questo articolo “Meno sbarchi, ma più vittime”.

Il 40% dei profughi nel mondo ha meno di 18 anni

120 milioni di persone nel mondo sono in fuga. Nel corso dell’ultimo decennio il dato è raddoppiato ( Rapporto Global Trends del 2024 dell’Unhcr, l’Agenzia Onu per i Rifugiati). Sono i Paesi a basso e medio reddito che ospitano il 75% dei rifugiati e i Paesi meno sviluppati hanno dato asilo al 21% del totale. C’è un altro dato drammatico: il 40% dei profughi nel mondo ha meno di 18 anni (Openpolis). Nel marzo scorso, nel suo contributo ai lavori della commissione di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, Unhcr ha sottolineato come bambini e adolescenti rappresentino circa il 30% della popolazione mondiale, ma siano il 40% delle persone costrette a fuggire a livello globale. In alcuni casi, si tratta di minori che arrivano senza i propri genitori.  

I minori stranieri non accompagnati presenti in Italia


Alla fine di aprile 2024, erano 21.255 i minori stranieri non accompagnati presenti nel nostro Paese. Un anno prima, a fine aprile 2023, erano 20.681. Le nazionalità attualmente più presenti sono quella egiziana (4.121 minori, pari al 19,4% dei Msna) e quella ucraina (3.920, il 18,4% dei bambini e ragazzi non accompagnati). «Entrambe in calo», sottolinea Openpolis, «rispetto all’aprile dello scorso anno, quando erano complessivamente quasi 10mila, quasi equamente distribuiti tra egiziani (5.094 minori) e ucraini (4.706). I bambini e ragazzi tunisini nell’ultimo anno sono cresciuti del 24%, passando da 1.852 a 2.292 minori. Incremento ancora più sostenuto per la quarta nazionalità, quella gambiana: i Msna di questo paese sono passati da 967 persone nell’aprile 2023 alle 2.216 attuali (+129%)».

Chi li accoglie

Solo un quinto dei msna è accolto in famiglia e sul dato impattano le caratteristiche proprie dei mnsa provenienti dall’Ucraina. L’80% degli oltre 23mila minori presenti in Italia al 31 dicembre 2023 sono accolti in strutture di accoglienza. Di questo 80%, il 27% si trova in strutture di prima accoglienza (dedicata ai percorsi di integrazione), mentre il 53% è collocato nella seconda accoglienza (dedicata ai percorsi d’inclusione), quella rivolta all’inclusione del minore. L’Unhcr nella sua audizione al comitato Schengen, ha sollevato una questione: “L’accoglienza in strutture residenziali (come i centri di accoglienza) o in istituti dovrebbe rappresentare l’ultima scelta, facendovi ricorso solo quando soluzioni alternative, quali l’accoglienza in famiglia, non siano possibili o non risultino appropriate, e dovrebbe essere limitata al più breve tempo possibile. Il sistema di accoglienza dovrebbe poi essere finalizzato a garantire il rispetto dei diritti e percorsi di crescita e richiede una capacità congrua ai bisogni reali esistenti, per i circa 22mila minori stranieri non accompagnati presenti, e ai bisogni futuri per i minori che arriveranno nel Paese, attraverso l’ampliamento e la messa a regime della prima accoglienza e l’incremento dei posti dedicati nel Sai”.

Servono più posti nel sistema di accoglienza diffuso “Sai”

«Alla fine del 2022«, spiega Openpolis, «erano 6.347 i posti disponibili dedicati a minori stranieri non accompagnati nel sistema di accoglienza e integrazione Sai. Questo modello, nonostante le potenzialità nell’inclusione dei minori, resta ancora territorialmente molto concentrato. Con una minore capillarità nella diffusione dei posti disponibili nel centro-nord rispetto al centro-sud». Tra i comuni, spiccano per capienza due città dell’Italia settentrionale (Milano, con 410 posti, e Bologna, 350), seguite da due siciliane: Catania (267 posti) e Palermo (200). Nessun altro comune raggiunge la soglia dei 200 posti disponibili. In ordine di classifica troviamo infatti Genova (183), Firenze (150), Torino (148), Marsala (145), Bari (117), Padula (nel salernitano, 114 posti) e Cremona (113). Negli altri 196 comuni in cui sono localizzati progetti Sai rivolti specificamente all’accoglienza dei Msna i posti disponibili risultavano alla fine del 2022 meno di 100 ciascuno.

Credit foto Antonino D’Urso/LaPresse

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