Famiglia

MIGRANTI. Nessun screening psichiatrico per i bambini

Lo sottolineano alcune associazioni

di Redazione

Alla luce delle recenti polemiche comparse su diversi media, che hanno determinato anche un’interrogazione parlamentare, relativamente al progetto “Migrazione e disagio psichico in età evolutiva e nell’adulto”, le organizzazioni riportate in calce desiderano innanzitutto sottolineare come il  progetto non abbia mai previsto alcun screening dei bambini (italiani o stranieri) nelle scuole, né abbia come oggetto l’utilizzo di psicofarmaci.

Il progetto risponde a bisogni emergenti in ambito sanitario, e non prevede alcun intervento in ambito educativo e scolastico. E’ finanziato da fondi dell’Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia per le attività territoriali complesse di neuropsichiatria infantile, attribuiti alle UONPIA dalla Regione per il tramite delle ASL, che hanno il ruolo di definire le aree prioritarie di intervento per il proprio territorio. Per le UONPIA della città di Milano, sono stati individuati come temi prioritari per il prossimo triennio la salute mentale dei minori migranti, di cui è capofila la UONPIA del Policlinico, e i disturbi del comportamento alimentare, di cui è capofila la UONPIA del S.Paolo.
Il progetto è stato definito e verrà realizzato sotto l’egida dell’ASL Città di Milano, il Comune di Milano, la Provincia di Milano e la Regione Lombardia.


Il progetto prende avvio dalle seguenti considerazioni:

1.    un’adeguata integrazione di tutte le differenze nella scuola e nella società è patrimonio storico specifico italiano,  ha rappresentato e rappresenta un modello di riferimento a livello internazionale e una delle migliori strategie di promozione della salute mentale di tutta la popolazione. Modello che non ha come attori primari dell’integrazione le strutture sanitarie.
2.    alcuni minori hanno bisogni di salute specifici in ambito neuropsichico, ed hanno il diritto a ricevere un’assistenza sanitaria adeguata a prescindere da ogni considerazione  di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione o di permesso di soggiorno
3.    i dati di popolazione sui minori migranti differiscono significativamente a secondo delle fonti, in particolare per quanto riguarda i minori non accompagnati e i nati in Italia da genitori migranti, rendendo difficile l’adeguata programmazione dei servizi necessari
4.    il numero di bambini migranti che arrivano ai servizi di Neuropsichiatria Infantile (NPIA) di Milano è quasi il doppio dell’atteso ed è quindi importante capire cosa lo abbia determinato
5.    la maggior parte di essi giungono per problemi di linguaggio e apprendimento, pochi per disturbi del comportamento, alcuni per gravi disabilità.  
6.    l’organizzazione dei servizi specialistici, più di quella educativa e sociale, è ancora profondamente connotata dalla cultura occidentale, ha pochi strumenti e poche risorse per rispondere a nuove sollecitazioni e risulta così essere poco adatta per accogliere le necessità dei bambini migranti e delle loro famiglie
7.    molti utenti migranti che arrivano ai servizi di NPIA finiscono così per interrompere il percorso a metà, non riuscendo ad avere l’assistenza necessaria
8.    diversi servizi di NPIA, psicologici e di salute mentale dell’adulto milanesi hanno cercato di attivare buone pratiche che hanno migliorato la qualità degli interventi, ma che sono ancora rimaste a livello locale
9.    la scuola è spesso la fonte  principale dell’invio di bambini ai servizi di Neuropsichiatria, ma è potenzialmente ampia la fascia di popolazione sommersa (infantile e straniera) che non frequenta la scuola ed è portatrice di bisogni di salute che hanno attinenza con la neuropsichiatria. Entità e caratteristiche di questa popolazione devono essere definite per pianificare adeguati interventi.

Il progetto cerca di dare risposta ad alcune delle criticità emerse, e in particolare vuole:

1.    raccogliere le buone pratiche esistenti e avviare il confronto tra di esse
2.    attivare un coordinamento stabile tra le diverse unità d’offerta milanesi che si trovano coinvolte  nel garantire l’assistenza a bambini e adolescenti con bisogni di salute mentale (UONPIA, ASL, DSM Niguarda, Comune di Milano, Provincia, Terzo Settore ecc)
3.    garantire, per gli operatori dei servizi di NPIA, psicologici, sociali ed educativi, la formazione di base sulle specificità dell’utenza migrante e sulle attenzioni culturali necessarie, grazie all’esperienza ed al contributo delle associazioni del Terzo Settore
4.    garantire la formazione approfondita di gruppi di operatori delle UONPIA all’uso di strumenti di valutazione che non siano influenzati dal modello culturale dominante e che possano essere utilizzati anche in più lingue
5.    definire e applicare modalità di mediazione culturale maggiormente adeguate per l’ambito della Salute Mentale in età evolutiva e in adolescenza
6.    definire modelli organizzativi più funzionali e “user friendly”  per la valutazione e la presa in carico nelle UONPIA dei ragazzi migranti e dei loro genitori.
7.    potenziare le risorse umane esistenti all’interno delle UONPIA, per garantire la possibilità di effettiva presa in carico di tutti gli utenti che ne abbiano necessità
8.    sperimentare l’attivazione di nuovi percorsi terapeutici per i minori non accompagnati, anche in raccordo con i terzo settore
9.    giungere a definire percorsi interistituzionali condivisi, in particolare con la scuola, gli Enti Locali e le strutture educative per la prima infanzia, per evitare che giungano alle UONPIA utenti che hanno necessità non sanitarie e raccordare i diversi interventi
10.    incrociare i dati di popolazione già esistenti all’interno delle diverse fonti, per giungere a una più precisa definizione delle sottopopolazioni di riferimento (prima generazione, seconda generazione, ricongiungimenti, non accompagnati ecc)
11.    integrare le informazioni esistenti nella cartella clinica NPIA con dati aggiuntivi che consentano un’analisi più adeguata delle richieste relative ai minori migranti, mantenendo l’anonimato dei singoli utenti.

UONPIA Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena, UONPIA AO Fatebenefratelli, UONPIA AO ICP, UONPIA AO Niguarda, UONPIA AO Sacco, UONPIA AO San Carlo, UONPIA AO San Paolo, DSM AO Niguarda, Laboratorio per la Salute Materno-Infantile IRF “Mario Negri”

Il comunicato è sottoscritto dalle seguenti agenzie del Terzo Settore, che collaborano a diverso titolo nell’esecutività del Progetto stesso:
Associazione L’abilità onlus, Codici, Contatto onlus, Cooperativa Crinali,  Cooperativa Kantara, Fondazione Casa della Carità, Fondazione Cecchini Pace, Fondazione L’Aliante, Gruppo per le, Relazioni Transculturali, NAGA, Società Cooperativa Sociale Terrenuove.


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