Imbattersi praticamente ogni sera con Salvini in tv, comprese le feste comandate, non aiuta la comprensione di un fenomeno con cui stiamo facendo i conti da diversi anni e con cui continueremo a farli. Causa le insostenibili diseguaglianze prodotte dalla globalizzazione dei mercati in questi decenni e causa quella che Papa Francesco ha definito come “una terza guerra mondiale a pezzi, a capitoli, dappertutto”. I disperati scappano da fame, guerra, scappano dai terroristi, sono disposti a tutto (al deserto, all’attraversamento del mare su carrette di legno) pur di poter pensare a un futuro diverso. Tutto qui. E a scappare sono in tanti, si contano 50 milioni di profughi, ovvero persone (uomini, donne, vecchi e bambini) in fuga. L’Europa finge di non vedere chiusa in egoismi che pagherà, così l’Italia, i governatori e sindaci che starnazzano i propri infantili incubi. Ma di cosa stiamo parlando? Vediamo i dati della realtà rispetto ai tormentoni della propaganda.
Fermare l’invasione
Qualche dato, prima di sentirci vittime di un’invasione. Prima di tutto, i flussi migratori complessivi verso l’Italia sono diminuiti, per effetto della crisi economica, e non aumentati: gli ingressi erano più di 400mila all’anno fino al 2009, nel 2013 sono scesi a poco più di 250mila, nel 2014 sono stati 220 mila. Gli italiani che hanno lasciato il nostro Paese, per avere un termine di confronto, nel 2014 sono stati in 90mila!
E tra coloro che sono arrivati illegalmente, meno di 70mila hanno presentato richiesta di asilo in Italia. Gli altri non sono fantasmi che circolano nell’ombra: hanno oltrepassato le frontiere senza farsi registrare per chiedere asilo altrove.
I paesi dell’Europa centro-settentrionale, per non dire della Turchia, accolgono molti più rifugiati di noi: nel 2013, al netto delle nuove domande, 232mila in Francia, 190mila in Germania, 126mila nel Regno Unito, 114mila in Svezia, contro 78mila dell’Italia. Se poi allarghiamo lo sguardo, scopriamo che la Turchia, che accoglieva 600mila rifugiati nel 2013, ora ne dichiara oltre un milione; il Libano (un Paese da 4,5 milioni di abitanti!) ne ospita quasi 2milioni, quasi un profugo ogni 2 abitanti. L’Italia, per avere il senso delle proporzioni, ne ospita poco più di 1 ogni mille abitanti, la Svezia 9, Malta 23.
Non possiamo accogliere tutti!
Per gran parte dell’opinione pubblica, complici i media, immigrati, rifugiati e sbarcati sono la stessa cosa. Sono tutti bisognosi che tendono la mano. Invece, è necessario distinguere. Gli sbarcati in tre anni sono stati circa 140mila. Gli immigrati stranieri residenti in Italia, sono poco più di 5 milioni (ma attenzione la metà arrivano da Paesi europei). Solo una modesta frazione degli immigrati quindi arriva dal mare. I più entrano con regolari permessi turistici, o per ricongiungimento familiare, oppure sono cittadini europei con diritto alla mobilità (rumeni e bulgari). E almeno 2,5 milioni hanno un lavoro. Contrariamente a quanto si crede, in questi anni di crisi, stando alle rilevazioni dell’Istat, è aumentata la loro partecipazione al mercato del lavoro regolare, gli immigrati contribuiscono per 1,6 miliardi alle entrate dello Stato italiano.
Ne arrivano troppi non ce la facciamo.
Lombardia, Veneto, Liguria hanno ragione di lamentare un sovraccarico di richiedenti asilo? No, si tratta di una menzogna bella e buona.Secondo i dati elaborati da Vita.it su report Cir: la Lombardia ospita nei centri di accoglienza (o in altre strutture temporanee) 65,98 profughi ogni 100 mila abitanti, il Veneto 60,40, la Liguria 90,45. Fanno molto di più le regioni del Sud: il Molise spita 398,69 profughi ogni 100mila abitanti, la Sicilia, ha nei centri di accoglienza 314 profughi ogni 100 mila abitanti, la Calabria 241, la Basilicata 171,88. Lombardia, Liguria e Veneto, insieme (11.009 persone) accolgono meno migranti della sola Sicilia (16.016 persone). Di che blaterano allora Maroni, Zaia e Toti?
I rifugiati invadono le nostre città.
Si dice, con il beneficio di qualche foto in campo stretto nelle stazioni, che i rifugiati rimangono sul territorio, intasando le strutture e invadendo le città. Anche questa è una menzogna della propaganda che fa leva sulla paura per conquistare i residui voti. La maggior parte dei rifugiati transita e cerca di oltrepassare le Alpi. Dei 170 mila sbarcati nel 2014 soltanto 7 mila hanno chiesto asilo in Italia. Un esempio, dal 18 ottobre 2013, circa 64mila persone sono transitate da Milano, tra hanno chiesto asilo solo in 140. Il 99,9% non ne ha fatto richiesta.
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